È successo a Borgo San Giacomo, nel Bresciano. I genitori delle due si erano allontanati lasciandole in macchina. Secondo la procura dei Minori i valori presenti nel loro organismo non sono compatibili con il fumo passivo: potrebbero aver ingerito la sostanza
Tracce di cocaina sarebbero state ritrovate nel sangue delle due bambine abbandonate in auto dai genitori la scorsa settimana a Borgo San Giacomo, nel Bresciano. Secondo altri quotidiani, come l’edizione bresciana del Corriere della Sera, invece, i due fratellini sarebbero un maschio e una femmina. Il procuratore dei Minori di Brescia ha spiegato che i valori riscontrati nel sangue delle bambine non sono compatibili con il fumo passivo di cocaina. Resta quindi ancora da capire come la sostanza sia finita nell’organismo delle due bimbe. Secondo le prime infromazioni, il padre, un 44enne di nazionalità rumena, le avrebbe lasciate in auto per andare a giocare alle slot machine mentre la madre si prostituiva. Le bambine si trovano ora in una comunità protetta e la Procura per i minorenni ha aperto la pratica di adottabilità per entrambe.
Procuratore dei Minori: “Valori non compatibili con fumo passivo”
"Bisogna capire come sia stato possibile. Non sono valori del sangue compatibili al fumo passivo di cocaina. Se casuale, con le bambine che hanno ingerito cocaina, o volontario da parte di genitori la situazione resta allarmante": questo il commento del procuratore dei Minori di Brescia Emma Avezzù sulla vicenda. "Siamo davanti ad un caso molto grave", continua il procuratore, "i valori della cocaina sono ancora più inquietanti dell'abbandono". Dichiarando l'adottabilità delle minori, la Procura aveva indicato che le bambine non fossero messe in comunità con la madre.