Premafin, cinque anni di carcere e 100 mila euro di multa per Ligresti

Cronaca
L'imprenditore siciliano Salvatore Ligresti (Ansa)
Ligresti_Ansa

Lo ha deciso il tribunale di Milano che ha condannato anche l'ex immobiliarista Giancarlo de Filippo e il fiduciario Niccolò Lucchini, nell'ambito del processo per una presunta manipolazione del mercato sui titoli Premafin

Cinque anni di carcere e 100 mila euro di multa per Salvatore Ligresti. Lo ha deciso il Tribunale di Milano che ha condannato anche a quattro anni e 80 mila euro di multa l'ex immobiliarista Giancarlo de Filippo e a tre anni e 60 mila euro di multa il fiduciario Niccolò Lucchini nell'ambito del processo per una presunta manipolazione del mercato sui titoli Premafin. I giudici hanno anche disposto la confisca delle azioni Unipol Sai già sequestrate e 250 mila euro di risarcimento alla Consob. L'imprenditore siciliano aveva già ricevuto una condanna dal tribunale di Torino nell'ottobre del 2016 per falso in bilancio e aggiotaggio.

La decisione dei giudici di Milano

Il verdetto è arrivato dopo due ore di camera di consiglio. I giudici milanesi hanno inoltre condannato i tre imputati a risarcire in solido 36 azionisti in sede civile. Disposte anche le misure accessorie di rito, tra cui l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Ligresti e l'interdizione per un anno e mezzo dall'esercizio della professione (dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, ma anche l'incapacità di contrattare con le Pubbliche amministrazioni sempre per un anno e mezzo). Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni. I giudici hanno accolto in pieno le richieste del pm Giordano Baggio che ha ereditato il processo dall'ex pm, ora pg in Cassazione, Luigi Orsi, all'epoca titolare delle indagini. 

La vicenda e le accuse

Secondo la ricostruzione dell'accusa, il costruttore ed ex patron di Fonsai, assieme all'imprenditore De Filippo e al fiduciario Lucchini, tra il 2 novembre 2009 e il 16 settembre 2010, avrebbe manipolato il valore di Borsa del titolo Premafin (poi confluita in UnipolSai) con compravendite, per circa nove milioni, effettuate da due trust off-shore con sede alle Bahamas (Ever Green ed Heritage) a lui riconducibili e titolari del 20 per cento del capitale della società. Quota questa che venne sequestrata dalla Guardia di Finanza nell'aprile del 2012 e ora confiscata su conti svizzeri. L’obiettivo, secondo il pm, sarebbe stato quello di mantenere alto il prezzo delle azioni Premafin in quanto erano gli asset che le holding della famiglia, Imco e Sinergia, avevano dato come garanzia per i loro debiti.

La difesa: "Accuse basate su presunzioni"

"Attendiamo di leggere le motivazioni e valuteremo se proporre appello. Sarà importante capire come il Tribunale ha valutato il quadro indiziario proposto dalla pubblica accusa che, a nostro avviso, si reggeva su presunzioni e non su elementi oggettivi". Così l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, difensore di Salvatore Ligresti

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