Catania, animali dentro gabbie in un furgone: 8 denunciati

Cronaca
Uno dei cani trasportati illecitamente (Foto: pagina Facebook Enpa Catania)

Il mezzo, sul quale erano trasportati venti cani e un gatto, è stato sequestrato dalla Polizia municipale. Gli esemplari viaggiavano su gabbie accatastate l'una sull'altra e senza documenti di viaggio

Otto persone denunciate per maltrattamento di animali a Catania. Trasportavano, in un furgone che è stato sequestrato dalla Polizia municipale, venti cani e un gatto. Cuccioli e adulti, alcuni senza microchip, gli animali sono stati affidati in custodia giudiziale. “Gli animali viaggiavano in condizioni incompatibili con la loro natura, in grave stato di sofferenza e non in regola con le norme che disciplinano il trasporto”, si legge sulla pagina Facebook dell'Enpa di Catania.

In viaggio verso il nord Italia

Gli esemplari – cani, molti dei quali meticci, e un gatto – viaggiavano sul furgone verso il Nord Italia. Il mezzo è stato bloccato sulla tangenziale grazie a una segnalazione dell'Enpa. Gli animali erano chiusi dentro gabbie accatastate l'una sull'altra: provenivano da Catania e dalla provincia di Palermo, senza documenti di viaggio. Fra i cani anche un pittbull privo di microchip.

Le denunce

L'autista del furgone e il responsabile del trasporto, insieme alle sei persone che avevano consegnato loro i cani e il gatto, sono stati denunciati per maltrattamento, omessa custodia e mal governo di animali. Il sindaco Enzo Bianco ha ringraziato, per il ruolo svolto nella vicenda, il servizio di Vigilanza ambientale, L'Ente protezione animali (Enpa) e l'Asp (Azienda sanitaria provinciale).

Il ruolo dell'Enpa

“Molti di questi cani erano stati prelevati da canili per essere destinati a famiglie, questa lodevole attività da parte di volontari che si spendono per loro viene vanificata per il non rispetto delle regole - ha dichiarato il Presidente provinciale dell’ENPA di Catania Cataldo Paradiso - L’Enpa si è resa disponibile a trasferire a proprie spese i cani destinati a famiglie certe e a proseguire l’attività di adozione di quelli la cui destinazione al momento è rimasta ignota”.

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