Taranto, detenuto torna da permesso premio con hashish e cocaina

Cronaca
Il detenuto aveva cercato di far entrare cocaina e hashish nel carcere di Taranto (archivio Fotogramma)
Fotogramma_-_Rebibbia

Il 30enne avrebbe cercato di far entrare la droga in carcere in un ovulo all'interno del corpo. L'uomo è stato scoperto dagli agenti penitenziari con il supporto del nucleo cinofilo

Era tornato in carcere da un permesso premio con un ovulo di droga nell'intestino, ma è stato scoperto dagli agenti della Polizia penitenziaria con il supporto del Nucleo cinofilo. È quanto accaduto a un uomo di 30anni, detenuto nel carcere di Taranto per reati contro il patrimonio.

La scoperta degli agenti

Il fatto è stato reso noto dal segretario nazionale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Federico Pilagatti, che ha precisato come l'intenzione del detenuto di introdurre droga nel carcere che lo ospita, sia stata rilevata durante un controllo eseguito dagli agenti. Dai successivi riscontri medici è emerso come l'uomo avesse nel suo intestino un ovulo contenente hashish e cocaina. "Il detenuto – ha reso noto Pilagatti - con posizione giuridica definitiva e in permesso premio per la festività di Ognissanti, prima di rientrare nel penitenziario ionico avrebbe ingerito l'ovulo sperando di farla franca".

Soddisfazione del Sappe

Nella sua nota, diramata il 6 novembre, il Sappe ha inoltre espresso "grande soddisfazione per questa brillante operazione svolta dai poliziotti penitenziari in servizio a Taranto e dal gruppo cinofilo della polizia penitenziaria che ha raggiunto un tale livello di professionalità tanto da essere richiesto, sempre più spesso, in ausilio con le altre forze di polizia". Il sindacato ha definito "confortante" il fatto che dei lavoratori come quelli di Taranto, costretti a carichi di lavoro massacranti, soprattutto nel periodo feriale, non perdano la lucidità e la serenità necessaria per vigilare con la dovuta professionalità su tutte quelle situazioni che possono mettere in difficoltà o in pericolo la sicurezza del carcere.

Cronaca: i più letti