Riciclaggio, Dubai convalida per due mesi l’arresto di Tulliani

Cronaca
Giancarlo Tulliani (Foto archivio Ansa)

Il cognato di Gianfranco Fini, latitante dallo scorso marzo, è stato fermato ieri all’aeroporto dell’emirato in esecuzione di un ordine di cattura internazionale della Procura di Roma. Si attende la decisione sull’estradizione in Italia

Sarebbe stato convalidato per due mesi, secondo quanto apprende l'Ansa, l'arresto di Giancarlo Tulliani, fermato sabato dalle autorità di Dubai in esecuzione di un ordine di cattura internazionale, emesso dalla Procura di Roma nell'ambito di un'inchiesta per riciclaggio. La decisione, stando alle indiscrezioni, è stata presa dalla magistratura del Paese mediorientale in vista dell'esame della richiesta di estradizione in Italia.

L’arresto e l’inchiesta

Il cognato di Gianfranco Fini è stato arrestato nell’aeroporto della città di Dubai, dove viveva da latitante dallo scorso marzo. Secondo quanto riportato dai legali, Tulliani si è rivolto alla polizia per segnalare due giornalisti che, secondo lui, lo stavano infastidendo. Gli agenti, però, al momento dell’identificazione dei tre uomini hanno scoperto che su Tulliani pendeva un ordine di cattura internazionale. Il 20 marzo scorso la magistratura romana aveva emesso nei suoi confronti anche un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta su una presunta attività di riciclaggio, ma il provvedimento non era stato eseguito perché l’uomo era già residente a Dubai e risultava irreperibile.

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