Bimba morta per malaria a settembre, Lorenzin: contagio in ospedale

Cronaca
Foto d'archivio

Ministra: “Possiamo escludere che la malattia sia stata presa in un contesto esterno” alla struttura di Trento. Secondo indiscrezioni di stampa, le analisi mostrerebbero che il ceppo del parassita è lo stesso di quello identificato nelle bimbe ricoverate e poi guarite

“Possiamo escludere assolutamente che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all'ospedale” di Trento. La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha parlato della morte di Sofia, la bambina di 4 anni deceduta per malaria lo scorso 4 settembre. La piccola si è spenta all'ospedale di Brescia, dove era stata trasferita da quello di Trento. Le parole della ministra, quindi, confermerebbero le prime ipotesi secondo cui il contagio sarebbe avvenuto durante il ricovero. Ipotesi avvalorate anche da indiscrezioni di stampa, secondo le quali le prime analisi mostrerebbero che il ceppo del parassita è lo stesso di quello identificato nelle bimbe ricoverate nello stesso ospedale e poi guarite.

Escluso il contagio in un contesto esterno all'ospedale

Lorenzin ha spiegato che “sono state fatte varie ricerche e possiamo escludere assolutamente che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all'ospedale. Avremo adesso il report finale dell'istituto di Sanità”. “Questo – ha aggiunto la ministra – mi sembra un conforto perché vuol dire che non abbiamo ceppi di zanzare che sono vettori malarici. Da un certo punto di vista, siamo tutti più sicuri”. “Le autorità competenti - ha detto ancora Lorenzin a margine di un convegno a Milano - interverranno sull'ospedale di Trento nel modo più consono e appropriato possibile”.

Le indiscrezioni sulle analisi

La bambina è morta a settembre per un’encefalopatite malarica, ovvero delle complicanze cerebrali sorte in seguito allo sviluppo della malattia. Da subito si è cercato di capire dove Sofia avesse contratto la malaria. La piccola, a inizio agosto, ha avuto un esordio di diabete mentre era in vacanza a Bibione, in Veneto, ed era stata curata prima nell’ospedale di Portogruaro e poi a Trento. Poi, a fine agosto, aveva avuto una faringite ed era tornata all’ospedale di Trento, dove poi è stata diagnosticata la malaria. Scoperta la malattia, c’è stato il trasferimento in elisoccorso agli Spedali civili di Brescia, dove Sofia è morta. Secondo quanto pubblicato oggi da alcuni quotidiani, i primi risultati delle analisi disposte dopo la morte della piccola avrebbero stabilito che il ceppo del parassita che l'ha uccisa è lo stesso di quello identificato in due bimbe del Burkina Faso, appena giunte dal loro Paese di origine, che erano ricoverate negli stessi giorni nello stesso ospedale di Trento e poi sono guarite.

Il procuratore capo di Trento: “Nessuna novità”

Intanto, il procuratore capo di Trento Marco Gallina, titolare dell'inchiesta per omicidio colposo che punta ad accertare le cause del decesso della piccola, ha spiegato: “I nostri consulenti hanno chiesto una proroga per la consegna delle relazioni sul caso di Sofia. Una proroga per le difficoltà tecniche nel giungere ad ottenere qualche dato”. Il procuratore ha aggiunto che “la Procura non ha alcuna novità ufficiale, di nessun tipo”. L'assenza di novità, dopo le indiscrezioni apparse sui giornali, viene ribadita anche dall'Istituto superiore di sanità, che sta svolgendo a sua volta gli accertamenti di rito. “L'accordo – ha precisa il procuratore - è stato dall'inizio di uno scambio informativo tra la Procura e l'Iss, che non è tra i nostri consulenti. Dall'Iss ad oggi non è pervenuto nulla e i nostri consulenti non hanno ancora prodotto le relazioni”.

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