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'Ndrangheta, revocati i domiciliari all'ex sindaco di Seregno

Cronaca
Il Municipio di Seregno (Archivio Fotogramma)

Edoardo Mazza è tornato libero su decisione del gip del Tribunale di Monza, che ha accolto la richiesta del suo legale. L'ex primo cittadino del comune brianzolo è coinvolto nella maxi inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Lombardia

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L'ex sindaco di Seregno (Monza e Brianza), Edoardo Mazza, è tornato libero. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Monza, Pierangela Renda, che ha accolto l'istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dalla difesa dell'ex primo cittadino, dopo la scarcerazione dell'imprenditore Antonino Lugarà, avvenuta il 19 ottobre scorso su decisione del Tribunale del Riesame di Milano.

La difesa: "Soddisfatti"

Mazza era agli arresti domiciliari dallo scorso 26 settembre in seguito a un'accusa di corruzione maturata nel corso delle indagini sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel mondo della politica e dell'imprenditoria in Brianza. Dopo la revoca della misura cautelare, l'avvocato di Mazza, Antonino De Benedetti, ha dichiarato: "Siamo parzialmente soddisfatti della decisione del gip, perché ha accolto la nostra istanza, non ritenendo più sussistenti le esigenze cautelari, ma dal nostro punto di vista – ha precisato De Benedetti - non ha valenza l'intero impianto accusatorio, ma avremo modo di discuterne in seguito". Il Tribunale di Monza ha revocato la misura dei domiciliari anche per un altro ex consigliere comunale, indagato nella stessa inchiesta.

La maxi inchiesta

Quello di Edorardo Mazza era uno dei 27 nomi coinvolti nell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel mondo dell'imprenditoria e della politica in Lombardia, che lo scorso 26 settembre sono stati raggiunti da diverse misure cautelari nelle province di Monza, Milano, Pavia, Como e Reggio Calabria. In particolare, Mazza era stato indagato nel filone d'inchiesta della Procura di Monza relativo alle presunte interferenze dell'imprenditore Lugarà nelle elezioni comunali a Seregno. Mazza, avvocato civilista, 38 anni, era stato eletto nel 2015 con i voti del suo partito, Forza Italia, e quelli della Lega. Il sindaco è stato accusato di corruzione per i suoi rapporti caratterizzati da presunti reciproci favori con l'imprenditore edile di Seregno, a sua volta accusato di legami con la criminalità organizzata. Secondo gli inquirenti, il ruolo del costruttore sarebbe stato decisivo per l'elezione di Mazza (le intercettazioni), che in cambio avrebbe garantito un intervento per far ottenere all'imprenditore il via libera per l'edificazione di un centro commerciale.

La scarcerazione di Lugarà

Dopo il suo arresto, Mazza aveva fatto sapere, tramite il suo legale De Benedetti, che avrebbe chiarito tutto; il suo arresto aveva portato, il 28 settembre, alla caduta della stessa giunta comunale di Seregno. La misura cautelare aveva infatti provocato le dimissioni dei consiglieri e degli assessori di Lega Nord, Forza Italia e di quelli della minoranza, di centrosinistra e delle liste civiche, che avevano deciso in massa di abbandonare l'incarico in seguito ai risultati dell'inchiesta.