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Appalti Priolo Gargallo, torna in libertà l'ex sindaco indagato

Cronaca

La decisione del gip dopo l’interrogatorio. Al politico, che era ai domiciliari da sabato scorso, è stato imposto il divieto di dimora nel comune del Siracusano. Lunedì erano arrivate le dimissioni. È in corsa alle Regionali siciliane nelle liste di Forza Italia

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Ad Antonello Rizza, l'ex sindaco di Priolo Gargallo arrestato nell'ambito di un'inchiesta su presunti appalti pilotati nel comune in provincia di Siracusa, sono stati revocati gli arresti domiciliari. A decidere per la scarcerazione è stato il gip del Tribunale di Siracusa, Giuseppe Tripi. A Rizza, però, è stato imposto il divieto di dimora a Priolo Gargallo. La difesa ha già annunciato il ricorso. “Faremo istanza al Tribunale del Riesame di Catania perché venga revocata anche questa misura cautelare”, ha detto Domenico Mignosa, legale di Rizza.

L’arresto e le dimissioni

Antonello Rizza era stato arrestato sabato scorso con l'accusa di truffa, tentata truffa e turbativa d'asta. Lunedì si è dimesso da sindaco. Risulta coinvolto nell'inchiesta “Res pubblica” su un presunto giro di appalti pilotati al Comune. Il politico, che ha altri quattro procedimenti giudiziari con 22 capi d'imputazione, è candidato alle Regionali siciliane nelle liste di Forza Italia e non si è ritirato dalla corsa per un posto in Assemblea. Davanti al gip, Rizza ha rilasciato una dichiarazione spontanea nella quale ha negato ogni addebito e ha ricostruito la sua verità. L'interrogatorio è durato 10 minuti. Poi Rizza, in attesa della decisione del gip, era tornato agli arresti domiciliari.

L’avvocato: “Mancano i requisiti della custodia cautelare”

“Rizza ha fornito tutte le spiegazioni del procedimento che lo vede coinvolto. Ha spiegato la sua estraneità ai fatti. Abbiamo depositato una istanza di scarcerazione perché a nostro avviso mancano i requisiti della custodia cautelare visto che Rizza non ricopre più la carica di sindaco”, aveva detto l’altro suo legale, Tommaso Tamburino dopo l’interrogatorio. In merito all'inchiesta, Tamburino aveva sottolineato: “L'ipotesi accusatoria si fonda essenzialmente sulle intercettazioni e Rizza ha accennato come i soggetti che parlano in queste intercettazioni sono persone a lui legate da motivi di inimicizia. Quando ci sarà il processo dovremo capire se queste persone che parlano raccontano fatti veri o stanno recitando”.