Morto Rosario Villari, storico ed ex parlamentare
CronacaDocente, originario di Bagnara Calabra, aveva 92 anni. Professore di storia moderna e membro dell’Accademia dei Lincei, è stato autore di manuali sui quali hanno studiato generazioni di liceali. Negli anni ’70 è stato eletto a Montecitorio con il Pci
Lo storico e politico Rosario Villari è morto all’età di 92 anni. Il docente di storia moderna, autore di manuali su cui hanno studiato generazioni di liceali, è stato anche parlamentare del Pci e membro dell'Accademia dei Lincei. Villari è morto nella serata di martedì 17 ottobre nella sua casa di Cetona (Siena), in seguito alle conseguenze di una polmonite.
Chi era Villari
Villari era nato a Bagnara Calabra il 12 luglio del 1925. Ha iniziato gli studi universitari a Firenze e li ha conclusi a Messina. È stato allievo di Galvano Della Volpe. Giovanissimo, ha debuttato sulle pagine del “Politecnico” di Elio Vittorini, con una poesia e tre racconti. Poi i suoi interessi si sono rivolti verso la politica e la storiografia. Negli anni Cinquanta come redattore di “Cronache meridionali”, rivista di area comunista, ha pubblicato i primi saggi sul mondo rurale nel Regno di Napoli, poi confluiti nel volume Mezzogiorno e contadini nell'età moderna, uscito da Laterza nel 1961. Nello stesso periodo e per il medesimo editore ha curato l'antologia Il Sud nella storia d'Italia (con un aggiornamento che risale al 1978). Ha insegnato nelle università di Messina (1968-71), Firenze (1971-79) e La Sapienza di Roma (1979-95). È stato visiting professor al St Antony's College dell'Università di Oxford e all'Institute for Advanced Study di Princeton.
Le opere
Tra gli altri titoli di Villari una Storia dell'Europa contemporanea e un manuale per le scuole superiori (Sommario di Storia). Tra gli argomenti sui quali si è concentrata la sua attività di storico, ci sono il Regno di Napoli nel Settecento, la questione meridionale, la storia dell’Europa contemporanea, il Mezzogiorno e i contadini, il Risorgimento italiano. Tra le sue opere più conosciute: La rivolta antispagnola a Napoli (1967); Ribelli e riformatori dal XVI al XVIII secolo (1979); Elogio della dissimulazione. La lotta politica nel Seicento (1987); Per il re o per la patria. La fedeltà nel Seicento (1994); Scrittori politici dell'età barocca (1998); Mille anni di storia. Dalla città medievale all'unità dell'Europa (2001; ed. nuova e aggiornata 2005).
L’attività politica e culturale
Il suo impegno politico è cominciato con la militanza antifascista e con la partecipazione all'organizzazione dei movimenti contadini per la riforma agraria in Calabria. È stato membro del comitato centrale del Pci, nel quale ha sempre sostenuto una linea democratica e riformista, e una politica di autonomia rispetto all'egemonia sovietica. È stato eletto deputato nella VII legislatura (1976-1979). Ha, inoltre, partecipato intensamente al dibattito culturale e storiografico con saggi e articoli pubblicati in varie sedi ed occasioni e con interventi in trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel 1990 è stato eletto membro dell'Accademia nazionale dei Lincei. Dallo stesso anno, per i cinque anni, è stato presidente della giuria del Premio letterario Viareggio, incarico abbandonato nel 1995. Nel 1996 è stato nominato presidente della Giunta centrale per gli Studi Storici.