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La sindaca di Torino Chiara Appendino indagata per falso

Cronaca

Il reato ipotizzato dalla Procura è relativo al bilancio 2016, nell’ambito dell’inchiesta su un debito "scomparso". L'indagine riguarda anche un assessore e il capo di gabinetto. La prima cittadina dopo tre ore al Palazzo di Giustizia: “Piena fiducia nella magistratura"

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La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è indagata dalla Procura di Torino per falso in relazione al bilancio 2016. L'inchiesta riguarda anche il capo di gabinetto, Paolo Giordana, e l'assessore al bilancio, Sergio Rolando. L'ipotesi è che dal bilancio di Palazzo Civico sia stato espunto un debito di 5 milioni verso la società Ream. Un'operazione che sarebbe maturata all'insaputa dei revisori dei conti che a luglio, a loro volta, hanno inoltrato una segnalazione in Procura. "Ho chiarito quello che c'era da chiarire. È stata una chiacchierata corretta in cui ho esposto i fatti alla luce di come abbiamo lavorato al bilancio. Sono serena". Queste le parole della sindaca, dopo oltre tre ore di interrogatorio al Palazzo di Giustizia. "Non entro nel merito di che cosa ci siamo detti, perché c'è una indagine in corso - aggiunge Appendino -. Abbiamo agito nell'interesse dei torinesi e ho piena fiducia nella magistratura".

Inchiesta aperta da mesi

L'indagine era stata aperta nei mesi scorsi in seguito a un esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano (lista Morano) e Stefano Lo Russo (Pd). Il reato è ipotizzato nell'ambito dell’inchiesta sull'area ex Westinghouse, per un debito "fantasma" scomparso dal bilancio. Il Comune di Torino avrebbe dovuto restituire i 5 milioni di euro a Ream, partecipata della Fondazione Crt che nel 2012 aveva acquisito il diritto di prelazione sull'area. La somma non è stata però versata, né iscritta a bilancio ma considerata come un debito fuori bilancio. Una scelta contestata dalle opposizioni in Consiglio comunale.

Appendino, pronta collaborare con magistrati

"Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l'interesse della Città e dei torinesi”, aveva commentato la sindaca di Torino, dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia per la vicenda Ream e prima di parlare coi magistrati. "Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all'individuazione dell'esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere".