Minorenni abusate in palestra, istruttore in silenzio davanti al gip
CronacaIl 43enne accusato di aver violentato le ragazzine che frequentavano la sua palestra nel bresciano si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto altre tre persone sono indagate a piede libero. Due di queste sarebbero genitori di alunni della struttura sportiva
Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’istruttore di karate e proprietario di una palestra a Lonato del Garda, arrestato con le accuse di violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con minori. L’uomo ha scelto di tacere davanti alle domande del gip Alessandra Di Fazio che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare.
Due indagati sarebbero genitori di allivei della palestra
Intanto, sulla vicenda, emergono nuovi dettagli. Nell’inchiesta sono coinvolte altre tre persone, indagate a piede libero. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, due di queste sarebbero genitori di allievi dei corsi di karate, come avrebbe raccontato una delle vittime. Anche loro avrebbero abusato delle ragazzine che frequentavano la palestra. Sempre secondo le testimonianze fornite dalle vittime, alcune giovani sarebbero state costrette a partecipare a delle video chat hard e poi a scambiarsi messaggi sul cellulare con uomini maggiorenni che frequentavano la palestra.
Gli adescamenti in palestra e la denuncia di una delle vittime
Il 43enne è accusato di aver abusato di ragazzine, tutte minorenni, dal 2008 al 2017. Fra di loro anche una giovane che, ai tempi delle prime violenze, aveva 12 anni. È stata proprio una delle vittime, ormai maggiorenne, a decidere di riferire quanto accaduto. La scelta sarebbe maturata dopo aver visto, alla fine dello scorso anno, l’istruttore appartarsi con una minorenne. Secondo quanto ricostruito fino ad ora, il maestro di karate adescava le ragazzine fingendosi innamorato di loro e alcune lo avrebbero anche difeso, parlando di rapporti consenzienti.