I reati contro la persona in Italia: i dati dell'Istat

Cronaca

Ambra Orengo

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Omicidi volontari, lesioni e minacce, e violenze sessuali: l'isituto ha analizzato i dati relativi a questi reati denunciati nel 2014. I risultati in tre infografiche. I DATI SUI REATI CONTRO IL PATRIMONIO

L'Istat ha pubblicato di recente il report "Delitti, imputati e vittime dei reati", in cui presenta un quadro della situazione italiana - per regione, provincia e città - per quanto riguarda alcune tipologie di reato. Nel 2014 – ultimo anno per cui sono disponibili i dati forniti dal ministero dell'Interno – in Italia le forze dell’ordine hanno registrato 2.812.936 reati. Tra questi, l'Istat ha selezionato le tipologie che costituiscono il 70 per cento del totale. Come si specifica nel rapporto, l’analisi prende in considerazione solo i reati che sono venuti alla luce, a cui andrebbe aggiunto tutto il sommerso.

Ecco i risultati dell’indagine per quanto riguarda i reati contro la persona.

Gli omicidi volontari

Tra le regioni le differenze sono in generale molto marcate. La Calabria ha valori doppi rispetto alla media nazionale (1,6 omicidi contro 0,8 di media per cento mila abitanti). Nonostante questo, il dato è in forte calo: la regione ne aveva il triplo nel 2013. In diminuzione, riporta l’Istat, anche gli omicidi in Sicilia mentre sono aumentati quelli in Lazio e Sardegna. Tra le province, sono 60 quelle sopra la media. Nuoro è in testa con un tasso quasi raddoppiato rispetto al 2010. Anche quasi tutti i grandi comuni sono sopra la media italiana. 

Lesioni e minacce

Secondo quanto si legge nel rapporto “questi reati hanno una dimensione sommersa molto elevata, sono molto pochi infatti quelli che sono denunciati dalle vittime”. Per quanto riguarda le lesioni, il maggior numero di denunce si registra nelle regioni del Nord e del Centro. Al contrario, per le minacce, ai primi posti si trovano Calabria, Sardegna, Basilicata e Sicilia.
Per quanto rigurda il reato di lesioni, il 50 per cento delle province italiane presenta valori sopra la media. Ma tra queste, con tassi fortemente sopra la media, emergono Trapani (174,7), Imperia (171,2) e Rimini (164,6), con a seguire, con tassi sopra i 140 per centomila abitanti, Caltanissetta, Massa Carrara, Pescara, Savona, Parma, Siracusa e Ravenna. Il 70 per cento delle province dove si denunciano più minacce si trova nel Sud Italia.

Passando invece ai comuni, spiccano quelli del Nord e, in particolare, emerge la concentrazione di questi reati nell’area urbana. 

Violenza sessuale

Il dato più evidente è quello di un minore numero di denunce al Sud. A questo proposito il rapporto sottolinea che questo “può anche essere sintomo di una maggiore ritrosia a denunciare e portare alla luce fatti dolorosi rispetto ai quali gli stereotipi e la paura per la vittimizzazione secondaria9 , al momento della denuncia alle forze dell’odine e durante il processo, sono ancora elevati”. Emerge inoltre il fatto che i tassi dei grandi comuni sono decisamente elevati, basti pensare che Bologna e Firenze superano più di tre volte il dato nazionale (rispettivamente 25,2 e 20,6 per cento mila abitanti).

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