Peschereccio sequestrato, rientra in Italia un membro dell’equipaggio

Cronaca
(Foto d'archivio)
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Lo rende noto l’ambasciata italiana a Tunisi, in contatto con le autorità locali per riportare nel nostro Paese anche gli altri marittimi dell’imbarcazione “Anna Madre”, attaccata dai miltari lo scorso 16 settembre a sud di Lampedusa

È tornato in Italia uno dei tre uomini dell’equipaggio del peschereccio di Mazara del Vallo “Anna Madre”, sequestrato lo scorso 16 settembre dai militari tunisini mentre si trovava in acque internazionali a sud di Lampedusa e già scampata a un assalto lo scorso due agosto. Dal momento dell’attacco da parte degli dei soldati, i marittimi e l’imbarcazione sono bloccati a Sfax.

Il messaggio dell’Ambasciata

“Siamo in contatto costante con le Autorità locali per agevolare il rimpatrio degli altri due membri dell'equipaggio, tuttora presenti a Sfax - ha scritto l'Ambasciata d'Italia a Tunisi su Facebook - Al peschereccio Anna Madre è stata comminata una multa il cui pagamento consentirebbe la partenza dell'imbarcazione e del suo equipaggio".

Il malinteso con l’europarlamentare Ciocca

Sulla vicenda, inoltre, ieri c’è stato un malinteso tra l’europarlamentare della Lega Nord Angelo Ciocca, in visita a bordo, e le autorità tunisine. Dopo il colloquio con Ciocca, l'Ambasciata italiana aveva comunicato agli armatori e al comandante del peschereccio, Giacomo Giacalone, che l'intero equipaggio, giunto al sesto giorno di sciopero della fame, aveva l'autorizzazione del governo tunisino a ripartire. Ma, una volta arrivati alla polizia di frontiera, i marittimi, accompagnati dall’europarlamentare, sono stati bloccati perché non era giunto alcun avviso circa il fatto che potessero lasciare la Tunisia.

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