I decreti attuativi della riforma Madia hanno permesso di intraprendere il procedimento disciplinare senza attendere gli esiti del processo. Sospeso invece dal servizio in attesa della decisione dei giudici un vigile urbano accusato di irregolarità legate a delle multe
Lavorare nella pubblica amministrazione impone dei doveri prima che dei diritti. Con questa motivazione il Comune di Assisi ha deciso di sanzionare con il "massimo rigore" una dipendente assenteista e un vigile urbano.
Dipendente assenteista
La donna, già al centro di un’indagine penale per le sue assenze ingiustificate, è stata licenziata senza preavviso. Lo ha reso noto la stessa amministrazione spiegando che i decreti attuativi della riforma Madia hanno consentito di intraprendere celermente il procedimento disciplinare, senza attendere gli esiti del processo. In particolare la dipendente, che lavorava nell’ufficio turismo, avrebbe attestato falsamente la sua presenza in servizio mentre si recava in palestra o a fare altro.
Vigile sospeso dal servizio
Sospeso invece dal servizio in attesa dell'esito del processo penale un vigile urbano accusato di irregolarità legate a delle multe delle quali si sarebbe fatto consegnare del denaro. Nei confronti di entrambi l'amministrazione ha deciso di costituirsi parte civile, per chiedere "il ristoro dei danni provocati alla collettività cittadina".
Dipendente comunale licenziata senza preavviso
L'amministrazione ha spiegato che, per quanto riguarda la dipendente dell'ufficio turismo, il procedimento disciplinare si è concluso, dopo la sospensione dal servizio, con un provvedimento di licenziamento senza preavviso. Per il vigile, accusato di "plurimi reati" in danno dell'ente, sono state applicate leggi antecedenti ai decreti attuativi della riforma Madia. Bisognerà quindi attendere gli esiti del processo penale per riprendere il procedimento disciplinare. Nel frattempo, "per la gravità delle accuse", l'uomo è stato sospeso dal servizio.
La nota del Comune di Assisi
"L'atteggiamento fermo e intransigente dell'amministrazione comunale nei confronti di entrambi - si legge in una nota diffusa dal Comune di Assisi - è stato deciso per rispettare le norme, e per adempiere al dovere civico, in un momento di disoccupazione giovanile e di crisi economica, di ricordare, a chi ha avuto il privilegio di assumere un incarico nella pubblica amministrazione, che questo comporta dei doveri ineludibili prima ancora che dei diritti. E il disprezzo di questi doveri, in presenza di comportamenti gravi e inqualificabili, non può che essere sanzionato con il massimo rigore".