Migranti sgomberati, procura di Roma indaga su racket dei posti letto

Cronaca
Un'immagine dallo sgombero di piazza Indipendenza (Ansa)
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Aperto un fascicolo contro ignoti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Trovate alcune ricevute di pagamento che fanno sospettare l'esistenza di persone che potrebbero aver speculato sull'occupazione dell’edificio di via Curtatone

È stato aperto in procura un fascicolo, al momento contro ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È questo l’ultimo sviluppo della vicenda degli sgomberi dei migranti a Roma. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che, nello stabile di via Curtatone da cui sono stati fatti allontanare molti stranieri, ci fossero posti letto a pagamento riservati agli immigrati. Le indagini sono curate dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. 

Trovate ricevute di pagamento

Gli accertamenti su via Curtatone sono scattati dopo che la Digos ha trovato alcune ricevute di pagamento che hanno fatto sospettare l'esistenza di persone, non si esclude legate ai movimenti per la casa, che potrebbero aver speculato sull'occupazione dell’edificio romano in cui, dal 2013, si erano stabiliti centinaia di migranti, molti dei quali già in possesso dello status di rifugiato. 

Le indagini romane

Lo sgombero dell'immobile vicino alla stazione Termini è avvenuto nell'ambito di un'inchiesta, per occupazione abusiva, del pm Eugenio Albamonte. E, a piazzale Clodio, sono numerosi i procedimenti aperti, in materia di occupazione. Nei mesi scorsi, inoltre, era stato avviato un procedimento contro ignoti per associazione a delinquere. Nel mirino, i soggetti che promuovono e gestiscono tali iniziative. 

Le ipotesi al vaglio del Viminale

La notizia dell’apertura del fascicolo arriva a un giorno di distanza dall’incontro al dicastero dell’Interno per trovare una soluzione sugli sgomberi. Al vaglio l’ipotesi di mappare gli immobili occupati per poi trovare una sistemazione per chi deve essere allontanato dagli edifici. Per definire le linee guida, al Viminale si studia la possibilità di usare i beni confiscati alle mafie e il coinvolgimento di Anci e Regioni.

Raggi:  non saranno tollerate nuove occupazioni

Intanto la sindaca Virginia Raggi, a 10 giorni dallo sgombero, interviene con un lungo post su Facebook: "Il Comune sta facendo la sua parte, ma deve essere chiaro che non dovranno essere tollerate nuove occupazioni: su questo, gli interventi per ristabilire la legalità da parte delle forze dell'ordine avranno il pieno sostegno dell'amministrazione capitolina". 

 

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