Danneggiata da un incendio la scritta "Dux" sul monte Giano
CronacaLo storico monumento naturale, composto da 20mila pini nel comune reatino di Antrodoco, è stato avvolto dalle fiamme a causa di un fuoco sfuggito di mano a un contadino. La scritta era stata piantata nel 1939 in omaggio a Benito Mussolini
La gigantesca scritta "Dux" che per quasi ottant’anni ha campeggiato sul monte Giano, nel comune reatino di Antrodoco, è andata semi distrutta a causa di un incendio. Il fuoco, divampato in un’area vicina, ha accerchiato la pineta aggredendo prima la lettera U, poi la X, ed infine la D.
Il monumento naturale era stato piantato dalla Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale, in provincia di Rieti, nel 1939 in omaggio a Benito Mussolini. Per realizzare la scritta, che nell'estate 2004 era stata restaurata con i fondi della Regione, era stato necessario piantare oltre 20mila pini, tracciandola in un'area di circa 8 ettari sulla parete ovest del monte Giano. "Sono distrutto - ha scritto su Facebook Alberto Guerrieri, il sindaco di Antrodoco -, un pezzo importante della nostra identità è andato in fumo".
"Ipocrita chi è contento della distruzione"
L'incendio che ha semi distrutto la scritta, che era visibile anche da Roma, a quanto accertato dagli uomini del Corpo forestale, sarebbe stato causato da un fuoco accesso per far bollire i pomodori sfuggito al controllo dell'autore, che è poi stato denunciato. Per spegnere il focolare questa mattina, oltre le squadre a terra, sono tornati ad operare sul monte Giano due elicotteri e un Canadair dei Vigili del Fuoco. La scritta "Dux", ha aggiunto Alberto Guerrieri, è andata in fumo "tra la felicità di alcuni", tra cui "quelli che telefonano in comune chiedendomi di vergognarmi perché manteniamo un'opera del genere, gli stessi che nella loro ipocrisia, nelle loro città passeggiano sui tombini con sopra stampato il fascio, gli stessi che vivono in palazzi razionalisti".
Dissesto idrogeologico
Il sindaco di Antrodoco, esprimendo la sua tristezza, ha voluto ricordare che la scritta era "un monumento nazionale, il frutto del lavoro di tanta gente della mia terra, un'opera di ingegneria ambientale notevole, un'opera che difendeva il mio paese dal rischio idrogeologico". In origine infatti, la scritta era sì un omaggio a Benito Mussolini, ma anche una misura di prevenzione per mettere a riparo il paese dalle frane provocate dalle copiose piogge invernali che si erano verificate nel 1939. Pericolo che, secondo Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti locali della Regione Lazio, potrebbe sorgere di nuovo: "Al di là delle sterili polemiche sull'origine, anche celebrativa, di 20mila pini che disegnavano il nome Dux, l'incendio che continua ad ardere sul monte Giano, oltre a prefigurarsi come una notevole ferita ambientale, è causa dell'avvio di un robusto dissesto idrogeologico".