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Legnano gremita per l'addio a Bruno Gulotta, ucciso a Barcellona

Cronaca

"La prima parola è certamente di condanna, senza se e senza ma, di ogni violenza" ha detto monsignor Angelo Cairati durante l'omelia. All'uscita della chiesa la bara è stata accolta da un lungo applauso

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"Non si può uccidere, tantomeno nel nome di Dio". E’ una "condanna senza se e senza ma" quella pronunciata da monsignor Angelo Cairati, dal pulpito della basilica di San Magno, a Legnano, al funerale di Bruno Gulotta, il giovane padre ucciso nell'attentato di Barcellona mentre teneva il figlio Alessandro per mano.

Chiesa gremita per l'ultimo saluto

Tutto il paese del milanese ha voluto essere presente per dare l'addio al trentacinquenne che qui ha trascorso tutta la vita. E infatti, nonostante il sole a picco, la gente non solo ha gremito la chiesa, ma si è sistemata anche nella piazza antistante. "Tutti hanno voluto essere qui" ha detto monsignor Cairati che solo un mese fa aveva battezzato Aria, la figlia più piccola di Bruno. Hanno voluto essere presenti il governo (con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e una corona di fiori), la Presidenza della Repubblica (che ha inviato un'altra corona), la Regione Lombardia con il presidente Roberto Maroni, Milano con il vicesindaco Anna Scavuzzo, la Città Metropolitana, il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus e tanti sindaci del milanese. Poi gli amici, i colleghi di Bruno, che dal loro sito avevano rivolto un appello a venire in tanti. E poi i parenti - sconvolti - a partire da Martina in lacrime, la compagna che ha visto il padre dei suoi figli (oggi rimasti a casa) morire davanti a lei. La giovane era seduta in prima fila accanto a Lorenzo, il fratello di Bruno, al ministro Martina e al governatore Maroni. Dall'altro lato il papà di Bruno, Umberto, la mamma Maria Luisa, le due sorelle e i parenti arrivati da Napoli.

Venerdì i funerali di Luca Russo

Si svolgeranno invece domani, 25 agosto, alle 16 nella chiesa di San Francesco a Bassano del Grappa (Vicenza) i funerali di Luca Russo, il venticinquenne ucciso nello stesso attentato. Nella serata del 24 agosto si è svolta per lui una fiaccolata in paese. La fidanzata Marta Scomazzon, che era con lui ed è rimasta ferita, con due fratture scomposte alle gambe, è rientrata ieri ed è stata ricoverata all'ospedale di Bassano. Nonostante tutto intende partecipare alla cerimonia. "Stiamo facendo di tutto per consentirle di essere presente - ha assicurato la mamma Roberta - e sicuramente ce la farà”.