Napoli, ragazzo morto in ospedale: si indaga per omicidio colposo

Cronaca

"Lo hanno ucciso", dice il padre del ragazzo deceduto all'ospedale di Loreto Mare. Il consigliere regionale Borrelli, primo a rendere nota la vicenda: "Nessuna giustificazione". Il ministero della Salute invierà una task force nella struttura ospedaliera

Omicidio colposo. È questa l'ipotesi che compare nel fasciolo aperto dalla procura di Napoli sulla morte di Antonio Scafuri, il 23enne arrivato la sera del 16 agosto all'ospedale di Loreto Mare con gravi ferite, in seguito a un incidente in motorino avvenuto a Ercolano. Il gionave è morto il giorno successivo, nella sala rianimazione, dopo che nella notte aveva aspettato quattro ore per essere sottoposto a un esame diagnostico. Dopo gli atti urgenti svolti dal pm Fabio De Cristofaro, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, il fascicolo è stato assegnato al pm Michele Caroppoli.

Accertamenti preliminari e autopsia 

Gli inquirenti eseguiranno una serie di accertamenti preliminari, tra cui l'acquisizione della cartella clinica. Ascolteranno anche alcuni testimoni, prima di procedere alla nomina di un consulente medico legale per l'autopsia che verrà svolta in settimana. Con l'affidamento dell'incarico al consulente, saranno anche emessi gli avvisi di garanzia nei confronti degli indagati. 

Task force da ministero Salute. Il padre: "L'hanno ucciso"

All’ospedale di Loreto Mare, arriverà anche una task force inviata dal ministero della Salute: sarà composta da esperti dell'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), carabinieri del Nas e ispettori del Ministero stesso. Lo scopo è chiarire quanto successo la notte in cui Antonio è stato ricoverato. A far discutere, in particolare, è il fatto che il giovane abbia dovuto aspettare quattro ore al pronto soccorso, in attesa di essere trasferito in ambulanza al Vecchio Pellegrini, per effettuare una angiotac, per poi tornare nella prima struttura ospedaliera. "L’hanno ucciso", ha detto il padre, che ora chiede giustizia e verità.


Borrelli: "Nessuna giustificazione"

A portare l’attenzione su quello che è accaduto a Loreto Mare, è stato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli, il primo a rendere pubblica la denuncia del responsabile del pronto soccorso, Alfredo Pietroluongo, su Facebook. Ai microfoni di Sky Tg24 (VIDEO) Borrelli ha ribadito che "non si può giustificare" quanto successo al ragazzo morto in ospedale. Un episodio in cui "il padre vede che i medici litigano fra di loro e perdono tempo", non può che indignare, secondo il consigliere regionale che ha anche ricordato che l’ospedale di Loreto Mare è già stato al centro di vicende di "furbetti del cartellino" e truffe.

Asl Napoli 1: avviata indagine interna

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza, che il 21 agosto ha incontrato Borrelli. Forlenza aveva subito annunciato di voler presentare una denuncia alla Procura. Per lui, quella del 23enne è una morte avvenuta ''in circostanze che, se confermate, sono inaccettabili e incompatibili in una organizzazione ospedaliera la cui priorità assoluta è salvare vite umane''. Già avviata anche ’’un’indagine interna tramite il servizio ispettivo aziendale per accertare eventuali omissioni o mancanze organizzative''. 

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