Friuli, tre giovani soccorsi sul Monte Canin

Cronaca
Una delle foto con cui il Soccorso Alpino ha corredato l'annuncio del salvataggio (Profilo Facebook Cnsas Friuli Venezia Giulia)

È stato necessario un intervento notturno per portare in salvo gli escursionisti rimasti bloccati, a causa del buio e del maltempo, a oltre 2mila metri di altitudine

Disavventura a lieto fine per tre giovani che durante un'escursione erano rimasti bloccati a causa del maltempo e del sopraggiungere dell'oscurità sul Picco di Carnizza, nella zona del Massiccio del Monte Canin, sulle Alpi Giulie friulane. I tre, una ragazza di Torino e due ragazzi di Trieste, sono stati infatti recuperati e messi in salvo nella notte tra il 9 e il 10 agosto grazie all'intervento del Soccorso Alpino di Cave del Predil (Udine) e dei tecnici della Guardia di Finanza di Sella Nevea.

L'escursione

I tre giovani avevano iniziato la loro escursione attorno alle 10 del 9 agosto, partendo dal Ricovero Crasso, posto sopra la località di Stolvizza e percorrendo in seguito un tratto dell'Alta Via Resiana per poi risalire la Ferrata Julia lungo il versante settentrionale e giungere alla cima del monte Canin (oltre 2.500 metri di altezza) attorno alle ore 18. A quel punto, probabilmente a causa di una imprecisa valutazione del percorso e dei tempi per completarlo, hanno deciso, nonostante si avvicinasse la sera, di scendere comunque lungo la cresta ovest del massiccio attraverso il Picco di Carnizza e la Ferrata Grasselli, con l'obiettivo di raggiungere per il pernottamento il Bivacco Marussich.

Maltempo e buio

Durante la discesa gli escursionisti si sono convinti, a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche e del sopraggiungere dell'oscurità, a fermarsi e a chiamare i soccorsi. Le telefonate al 112 sono state due: la prima attorno alle 21.30 in cui i ragazzi sono stati rassicurati dal capostazione di Cave del Predil che li ha invitati a mettersi al riparo sotto un sasso strapiombante, lontano dai cavi della ferrata, per attendere l'alba. È seguita una seconda chiamata nella quale i giovani lamentavano di soffrire per il freddo e di essere minacciati dal temporale. A quel punto, anche in considerazione del possibile peggioramento del tempo, sono partite le squadre di soccorso.

I soccorsi

I tecnici hanno raggiunto a mezzanotte il Rifugio Gilberti con il fuoristrada e una prima squadra si è avviata per recuperare i tre ragazzi. Un secondo gruppo è partito poco dopo portando con sé anche bevande calde e abiti di ricambio. Attorno all'una e mezza la prima squadra ha raggiunto gli escursionisti, spaventati ma in buone condizioni di salute, a quota 2.200 metri, e li ha condotti al Bivacco Marussich, dove nel frattempo era arrivata la seconda equipe di soccorritori. Intorno alle ore 2.30 l'intero gruppo si è mosso per rientrare al Rifugio Gilberti, dove è giunto verso le 4 del mattino.

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