Ghiacciaio dello Stelvio, chiusi gli impianti di risalita per il caldo
CronacaLe alte temperature hanno spinto la società che gestisce la struttura ad interrompere temporaneamente i collegamenti: un provvedimento mai preso prima
Le alte temperature e la mancanza di neve hanno spinto la Sifas, la società che gestisce gli impianti di risalita dell'area, ad interrompere i collegamenti che portano gli sciatori sul ghiacciaio al passo dello Stelvio (2.758-3.450 metri d'altitudine sul livello del mare). Nonostante lo stop, però, lo Stelvio resterà aperto per attività alternative allo sci, nella speranza che le perturbazioni delle ultime ore consentano una rapida riapertura degli impianti.
Provvedimento inedito
La decisione è maturata a causa della calde temperature che hanno interessato il ghiacciaio dell'Alta Valtellina, situato al confine con la provincia di Bolzano. Negli ultimi giorni, infatti, le colonnine del termometro hanno fatto registrare anche punte di 10-12 gradi alle 6 del mattino. Condizioni climatiche che hanno spinto la Sifas a optare per una scelta senza precedenti: "Un provvedimento mai preso prima d'ora - spiega il direttore, Umberto Capitani - serve a proteggere il ghiacciaio. In passato si è andati vicini a un'iniziativa simile nel 2003 per l'anomala ondata di caldo di quell'estate. Ma si evitò per le scorte di neve accumulate nei due anni precedenti". Ora, però, la situazione è completamente diversa e, come spiega ancora Capitani, "quelle scorte non ci sono più e neppure il telo protettivo è stato sufficiente a salvaguardare la coltre di ghiaccio che, negli anni, si è purtroppo ridotta per le avverse condizioni meteo".
Lo Stelvio non chiude
Nonostante le temperature anomale, lo Stelvio però "non chiude, nella speranza che lo stop agli impianti di risalita sia di brevissima durata. Per gli sciatori, tuttavia, abbiamo organizzato attività alternative allo sci, con la possibilità di utilizzare le funivie. E il posto di lavoro per le maestranze è salvo; gli addetti agli impianti fermi si dedicheranno alla manutenzione", ha spiegato ancora Capitani. A rinfrancare le speranze degli sciatori e della Sifas per una rapida riapertura ci pensa il meteo, con il il maltempo delle ultime 24 ore. "Nella notte - afferma il direttore della Sifas - c'è stata finalmente la tanto attesa perturbazione. In realtà si è trattato di una spolverata. I nostri tecnici sono al lavoro per valutare se domani o dopo si potrà revocare la chiusura temporanea, in attesa magari di una più consistente nevicata".