Ancora decine di roghi in Campania, Sardegna, Calabria e Sicilia. Centinaia gli evacuati. Arrestato un piromane a Roma. Curcio: “Pene più severe” per chi appicca fuochi. Ieri due persone sono morte. Legambiente: in due mesi stessa superficie bruciata di tutto il 2016
L’Italia non smette di bruciare. La situazione rimane grave in Campania, Sardegna, Calabria (dove ieri due persone sono morte) e Sicilia. Le fiamme sono divampate anche nel centro abitato della città di Sciacca, in provincia di Agrigento. In Gallura centinaia di persone sono state evacuate. Secondo Legambiente, negli ultimi due mesi è andata a fuoco la stessa superficie colpita da incendi nell’intero 2016. E mentre il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio chiede pene più severe per chi appicca i roghi, a Roma è stato arrestato un piromane che poco prima aveva dato alle fiamme delle sterpaglie.
Fiamme in centro a Sciacca, case evacuate
Un vasto incendio è divampato nel centro abitato di Sciacca (Agrigento), all'ingresso est alla città. Le fiamme si sono propagate all'interno dell'area boschiva di contrada Pierderici, allargandosi in pochi minuti e raggiungendo le aree residenziali. Alcune abitazioni e una scuola sono state evacuate. A rischio anche le autovetture parcheggiate. Sulla zona sono in volo alcuni Canadair, a supporto delle squadre di vigili del fuoco e corpo forestale.
Mezzi aerei ancora impegnati in Sardegna
Dalle prime ore del mattino i mezzi aerei antincendio hanno ripreso a volare nelle aree colpite dai roghi in Sardegna, in particolare Budoni, Loculi, Irgoli, Alà dei Sardi. Gli interventi degli uomini a terra sono proseguiti per tutta la notte. Molti i villaggi intorno a San Teodoro lambiti dagli incendi. Oltre mille persone, in gran parte turisti ospiti delle strutture ricettive, sono state evacuate.
La situazione in Calabria e Campania
In Calabria ci sono decine di roghi attivi nel cosentino. Fiamme anche a Gioia Tauro con una cinquantina di persone evacuate. La situazione resta difficile anche in Campania ma nella serata di ieri è stato estinto l'incendio nel territorio di San Giuseppe Vesuviano grazie al lavoro di Canadair ed elicotteri. I danni sono ridotti e anche la qualità dell'aria sta tornando nella norma. (INCENDI SUL VESUVIO: LE FOTO)
Roma: arrestato piromane
Un piromane è stato fermato alle porte della Capitale. Si tratta di un 32enne arrestato dai carabinieri della stazione di Genazzano. L'uomo è stato notato da un passante mentre dava fuoco ad alcuni pezzi di carta che ha poi lanciato sulle sterpaglie a ridosso di un terreno e di un oliveto nei pressi di un complesso di case popolari. Poi è scappato salendo a bordo di autobus di linea diretto a Roma. Le fiamme, che si erano già propagate interessando alberi ad alto fusto, sono state spente. I Carabinieri hanno intercettato l'autobus sulla Tangenziale Est. L'autista, d'accordo con i militari, ha simulato un'avaria e si è fermato, così i carabinieri sono saliti ed hanno arrestato l'uomo.
Curcio: piromani criminali, sì a pene più severe
“Non ho elementi tecnici per dire se siano incendi dolosi, andranno fatti degli accertamenti ma la conformazione, la persistenza e la frequenza di questi incendi fanno pensare alla mano dell'uomo. Da una parte si spegne e dall'altra si accende. Per questo mi allineo alla richiesta avanzata da molti di pene più severe”. Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione civile, in un'intervista a QN, ha parlato dell’emergenza incendi. “Chi viene preso deve essere punito in modo da essere da monito per chi continua ad appiccare incendi. Credo che vada dato un segnale forte di prevenzione, ma anche di repressione”. Secondo Curcio si tratta di “gesti criminali, siamo davanti ad atti deliberati che, come pare per l'incendio che ha investito il Vesuvio, rispondono a un interesse malavitoso”.
Emergenza in varie Regioni
Nella giornata di giovedì due persone hanno perso la vita in Calabria. Un uomo avrebbe perso i sensi a causa del fumo sprigionato dal rogo finendo in un fosso. Un'altra persona è rimasta carbonizzata mentre cercava di spegnere un incendio. In Campania sono scesi in campo anche gli uomini dell’Esercito che hanno chiuso tutte le vie d’accesso al Parco Nazionale sul Vesuvio. Anche tre aerei francesi sono arrivati in Italia per aiutare nelle operazioni. Decine i roghi in Sicilia e nella costa est della Sardegna. Tre campeggi sono stati evacuati vicino a Matera, con centinaia di persone costrette a scappare. Secondo Legambiente, dalla metà di giugno al 12 luglio sono andati a fuoco 26mila ettari di boschi, quasi la stessa superficie (93,8%) che è bruciata in tutto il 2016.