Dai primi risultati delle analisi sembra che sia stata una infiammazione dell'encefalo a causare il decesso del piccolo di sette anni. Le complicazioni erano sorte a seguito di un'otite curata soltanto con l'omeopatia
Legale dell'omeopata: "È un uomo distrutto"
L’esame autoptico è stato disposto dalla Procura di Urbino e hanno potuto assistere anche i periti di parte nominati dai tre indagati. “È un uomo distrutto. In 22 anni di professione medica non ha mai avuto un problema che sia uno con un paziente. È estremamente rispettoso del dolore della famiglia del piccolo Francesco e dell'operato della magistratura. Confida negli accertamenti tecnici, che sono appena iniziati, e non intende rilasciare dichiarazioni”, ha detto l’avvocata Maria Lucia Pizza, legale del dottor Massimiliano Mecozzi, l'omeopata indagato. L'interrogatorio del medico non è stato ancora fissato. Nessun commento dall'avvocato Federico Gori, che rappresenta i genitori del bambino. “Per ora la famiglia non intende rilasciare dichiarazioni”, ha detto.
Il piccolo morto per le complicanze di un'otite
Il bambino è morto per le complicanze di un'otite bilaterale: per circa quindici giorni i genitori, due commercianti di Cagli (in provincia di Pesaro e Urbino), l’hanno curato a casa con preparati omeopatici. Solo la sera del 23 maggio, viste le condizioni critiche del bambino, si sono decisi a chiamare il 118. Ma la corsa nell'Ospedale di Urbino e poi il trasferimento al “Salesi” di Ancona sono stati inutili, così come l’intervento neurochirurgico eseguito nella notte del 24 maggio per aspirare l'ascesso cerebrale. L'infezione era ormai troppo estesa e il piccolo non si è più risvegliato dal coma.