Il reperto, un ornamento per porte, era in esposizione nell’area “Palestra Grande”. I custodi della Soprintendenza si sono accorti della sparizione nella serata di mercoledì. I carabinieri stanno visionando le immagini di video-sorveglianza. L’area è stata sequestrata
Furto negli scavi di Pompei: è sparita una borchia in bronzo risalente al VI secolo A.C., esposta nella mostra “Pompei e i Greci” all'interno della cosiddetta Palestra Grande. La borchia, ornamento per porte, era infissa su un pannello di legno e coperta solo davanti da un pannello di plexiglass. Il furto si sarebbe verificato durante l'orario di apertura al pubblico.
Il valore assicurativo della borchia è di 300 euro
Il reperto rubato era una delle quattro borchie in bronzo applicate su una riproduzione della porta di Torre Satriano. Si tratta, spiega la Soprintendenza di Pompei, di una borchia del diametro di 7,3 cm, della seconda metà del VI - inizi del V sec a.C. proveniente dal Museo archeologico nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu" di Potenza, il cui valore assicurativo è di 300 euro.
Si indaga sui filmati delle telecamere
La scoperta del furto della borchia di bronzo è avvenuta mercoledì sera, a tarda ora, quando i custodi della Soprintendenza speciale diretta si sono resi conto di quanto era accaduto. I carabinieri stanno indagando anche mediante la visione delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza collocate all'interno della mostra. L'area è stata sequestrata e, quindi, non accessibile ai turisti. Il reperto era esposto nella mostra ''Pompei e i Greci'' allestita nella Palestra Grande, di fronte all'Anfiteatro. La sezione dalla quale è stata sottratta la borchia è quella dedicata ai rinvenimenti a Satriano (Lucania).
Polemiche sulla vigilanza
La vigilanza diurna, fa notare il personale della Soprintendenza, è affidata a personale Ales, società in house del Ministero dei Beni culturali, contestata da sempre dai sindacati che accusano il ministero di avere assegnato un compito a personale non consono all'impiego.
Osanna: gesto che ferisce Italia
Il direttore generale degli Scavi di Pompei, Massimo Osanna ha commentato il furto dicendo: "Oltre al gesto che ferisce il sito di Pompei e il patrimonio culturale italiano, pur trattandosi di un pezzo di valore non inestimabile, mi colpisce anche da un punto di vista personale trattandosi di un'area nella quale avevo condotto direttamente lo scavo".
La mostra
La mostra “Pompei e i Greci” dalla quale è stata rubata la borchia in bronzo è stata inaugurata lo scorso 12 aprile. Sono oltre 600 i reperti esposti tra ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici, sculture provenienti da Pompei, Stabiae, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia, Metaponto, Torre di Satriano oltre a iscrizioni in greco, etrusco, paleoitalico, argenti e sculture greche riprodotte in età romana. Gli oggetti in mostra provengono dai principali musei nazionali e europei.