Tangenti, arrestati 5 funzionari della centrale Enel di Brindisi

Cronaca
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Avrebbero pilotato le gare di appalto per lavori nella centrale elettrica in cambio di denaro e altre utilità. Uno degli accusati era già stato licenziato dalla società

Cinque persone sono state arrestate dalla guardia di finanza di Brindisi nell'ambito di un'inchiesta su presunte tangenti per gli appalti della centrale Enel Federico II di Brindisi. Si tratta di funzionari e dipendenti della società elettrica, uno di loro è finito in carcere, altri quattro ai domiciliari. Secondo le indagini - coordinate dai sostituti procuratori Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio - alcuni lavori effettuati alla centrale Enel sarebbero stati dirottati verso imprenditori che avrebbero dato in cambio denaro e altre utilità.

L'accusa: "Corruzione continuata"

Tutti sono accusati di corruzione continuata, reato contestato in qualità di dipendenti di una società che svolge servizi di pubblica utilità e quindi equiparati nelle funzioni ai pubblici ufficiali. L'inchiesta è partita proprio dalla confessione di un imprenditore, risucchiato in un sistema in cui per ottenere gli appalti era costretto a versare mazzette pari al 5% di ogni lavoro. Stando a quanto spiegato dal procuratore di Brindisi, Marco Di Napoli, "una parte del denaro e delle utilità sarebbe stata versata all'addetto alle relazioni esterne e un'altra parte ai funzionari incaricati di constatare l'avanzamento dei lavori effettuati". Uno dei tecniciè stato licenziato autonomamente da Enel pochi mesi fa.

 

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