Aveva 37 anni, è stato investito da un'auto a un incrocio mentre si spostava in bicicletta a Filottrano, in provincia di Ancona
Tragedia nel mondo del ciclismo: Michele Scarponi, vincitore del Giro d'Italia 2011, è morto dopo essere stato investito questa mattina da un furgone a un incrocio mentre si allenava in bicicletta a Filottrano, in provincia di Ancona. Il 37enne, soprannominato "l'aquila di Filottrano", era tornato nella sua cittadina natale proprio venerdì sera dopo aver la partecipato al Tour of Alps. Per lui inutili i soccorsi. Increduli gli amici e colleghi, come dimostra il tweet del ct della Nazionale di azzurra di ciclismo, Davide Cassani.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Ieri in corsa. Si affianca a me. Michele sorride, come sempre. Contento per la vittoria. parla del Giro. Ed ora son qui a piangerlo. Dio mio</p>— Davide Cassani (@davidecassani) <a href="https://twitter.com/davidecassani/status/855693245661274112">22 aprile 2017</a></blockquote>
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Autista autocarro: non l'ho visto
L'incidente è avvenuto sulla strada provinciale 362, in via dell'Industria, all'altezza di un incrocio. All'intersezione con un'altra strada l'autista dell'autocarro Fiat 'Iveco', un 57enne del posto, avrebbe omesso di dare la precedenza, centrando in pieno Scarponi, che nel violento impatto sarebbe morto sul colpo per le gravissime lesioni riportate. “Non l’ho visto” avrebbe detto l’uomo ai carabinieri.
Vinse il Giro del 2011
Scarponi era diventato professionista dal 2002 e si era affermato come un fortissimo scalatore. Gareggiava per l'Astana, con cui si preparava ad affrontare il prossimo Giro d'Italia in cui sarebbe stato il capitano del team kazako, dopo l'infortunio di Fabio Aru che non parteciperà alla corsa rosa. Il 17 aprile aveva anche vinto la prima tappa del Tour of Alps, l'ex giro del Trentino, competizione che aveva vinto nel 2011. Nel 2011 aveva vinto il Giro dopo la squalifica di Alberto Contador per doping. Oltre al Giro, a cui aveva partecipato 11 volte, Scarponi vantava 25 successi da professionista. Lo scorso anno era stato un gregario fondamentale per il successo di Alberto Nibali al Giro.
"Ci lascia un ragazzo speciale"
Estroverso e scanzonato, tra le sue particolarità negli ultimi tempi c'era quella di allenarsi facendosi accompagnare dal suo pappagallo, Frankje. "Questa tragedia è troppo grande" scrive il team in un comunicato.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">This is a tragedy too big to be written. Here is the official press release of the Astana Pro Team <a href="https://t.co/TDNc6MkkD1">https://t.co/TDNc6MkkD1</a> Ciao Michele.</p>— Astana Proteam (@AstanaTeam) <a href="https://twitter.com/AstanaTeam/status/855698619776761856">22 aprile 2017</a></blockquote>
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"Nato il 25 settembre del 1979, lascia una moglie e due figli. Michele ha chiuso 4° il Tour of Alps ieri pomeriggio a Trento. Poi è tornato a casa a Filottrano (Ancona) con il suo massaggiatore in auto e la sera era a casa con la sua famiglia. Oggi Michele è uscito in bicicletta per un allenamento di mattina presto ed è accaduta la tragedia", prosegue il team in una nota sul proprio sito. Ci lascia un grande campione e un ragazzo speciale, sempre sorridente in ogni situazione, era una vera pietra miliare e un punto di riferimento per tutti nella squadra dell'Astana. Il Team Astana è vicino alla famiglia Michele in questo momento di incredibile dolore e lutto".