Nelle paludi tra Bologna e Ferrara centinaia di carabinieri sulle tracce dell'uomo ritenuto l’autore degli omicidi del barista e della guardia ecologica a Porto Maggiore. Serbo, 41 anni, sarebbe ricercato anche nel suo paese per rapina e violenza sessuale
Continua nelle campagne emiliane la caccia all'uomo ritenuto l’autore dell’omicidio del barista di Budrio e della guardia ecologica a Porto Maggiore. Centinaia i carabinieri impegnati nelle ricerche, definite “difficoltose” dal procuratore di Ferrara, mentre il procuratore di Bologna lancia un appello alla prudenza alla popolazione.
I due omicidi - L'uomo è ricercato da una settimana per l'omicidio del barista Davide Fabbri di Budrio, avvenuto il 1 aprile, e poi anche per il delitto di sabato sera a Portomaggiore, nel Ferrarese, nel quale è morto Valerio Verri, guardia ecologica volontaria, mentre il suo collega di pattuglia, l'agente della polizia provinciale Marco Ravaglia, è rimasto ferito in modo serio.
La doppia identità - Identificato in un primo momento come Igor Vaclavic, di nazionalità russa, l'uomo avrebbe varie identità e sarebbe in realtà un cittadino serbo ricercato anche nel suo paese per rapina e violenza sessuale. 41 anni, già condannato per rapine commesse in Italia armato da 'ninja' - arco, frecce e anche un'ascia - è sospettato anche di un terzo delitto, commesso a Ravenna a fine 2015. E' in fuga armato almeno con due pistole e una quarantina di munizioni. Pronto a tutto per non farsi arrestare, come ha dimostrato sabato sera, quando una macchina dei Carabinieri lo ha speronato. È riuscito a dileguarsi per i campi a piedi, lasciando il suo Fiorino al lato della strada, nella campagna di Molinella.
Cani molecolari - Le ricerche vanno avanti senza sosta nelle campagne del bolognese e del ferrarese: centinaia i carabinieri impegnati nelle operazioni, con i nuclei speciali arrivati da fuori regione e le unità cinofile. I cani molecolari stanno portando un importante contributo alle indagini. I militari hanno fatto annusare ai cani il Fiorino abbandonato dal killer, nella speranza che trovino la scia giusta. Ci sono già dei primi risultati: è stato ritrovato nella zona delle paludi quello che si ritiene possa essere un giaciglio abbandonato dal fuggitivo. Proprio sul furgoncino sono proseguite le analisi del Ris, alla ricerca di impronte da comparare con quelle prese a Vaclavic quando fu trattenuto in un Cie, per un ordine di espulsione. E nella speranza di trovare anche solo un capello da cui estrarre il Dna e confrontarlo con il profilo ricavato dal sangue trovato fuori dal bar di Budrio. Gli inquirenti ritengono che Igor si sia rifugiato nell’area compresa tra le oasi di Campotto e Marmorta.
La caccia all'uomo nelle paludi
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