Cassazione: “attenti al cane” non toglie responsabilità al padrone

Cronaca
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Il cartello d'avviso non esonera il proprietario dell’animale a custodirlo adeguatamente in modo che non costituisca un pericolo per gli altri. Lo afferma una sentenza dopo l’aggressione di un postino a Palermo 

La decisione arriva direttamente dalla Cassazione: chi possiede un cane “non può dirsi esonerato dal custodire adeguatamente l'animale dal sol fatto di aver apposto un cartello con la scritta 'attenti al cane’”. La scritta che spesso compare su cancelli e porte, costituisce solo un semplice avviso di presenza dell’animale domestico e non esaurisce, quindi, gli obblighi del proprietario di evitare che il cane possa “recare danni alle persone”.

 

Palermo, postino morso da un cane. Assolto il padrone - A chiarire le responsabilità dei padroni dei cani è stata la sentenza 17133, depositata il 6 aprile, in cui è stato accolto il ricorso del Procuratore della Repubblica di Palermo contro l'assoluzione dal reato di lesioni colpose emessa dal Giudice di pace in favore del proprietario di un cane di grossa taglia. L’animale, sfuggito alla custodia della figlia del proprietario, aveva morso un postino entrato nel vialetto di casa per consegnare una lettera, nonostante un cartello avvisasse della presenza del cane nella proprietà. Secondo il giudice di merito, il postino aveva fatto male a non fermarsi davanti all'avvertimento e la sua entrata nella casa "aveva costituito un fatto imprevedibile e non evitabile dal custode del cane e, inoltre, non sanzionabile perché verificatosi all'interno di una proprietà privata". Per questi motivi, il padrone del cane era stato assolto.

 

La Cassazione contro l'assoluzione: il padrone ha obbloghi da rispettare - La Suprema Corte, però, non ha condiviso la decisione e ha ritenuto che l'indicazione sulla presenza dell’animale non sia assolutamente sufficiente a escludere la responsabilità per gli eventuali morsi, dal momento che il proprietario ha obblighi "che vanno adempiuti assicurando il cane a un guinzaglio o a una catena”, e di custodirlo in una zona del giardino che non gli consenta “di avvicinarsi agli estranei o di scappare". La Cassazione, quindi, ha dato ragione al ricorso del Pm che ha sostenuto anche che "l'ingresso di un postino presso un'abitazione privata è una attività assolutamente ordinaria e prevedibile da parte del proprietario dell'animale" che non può ritenersi "esentato da responsabilità per avere apposto un cartello con la scritta 'attenti al cane'". Secondo la Cassazione, inoltre, il verdetto di assoluzione deve essere annullato con rinvio perché è uno sbaglio sostenere che "il cane non avrebbe attaccato il postino se questi non fosse entrato nella proprietà”, in quanto occorreva verificare se "un’adeguata custodia” avrebbe impedito l'evento.

  

 

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