Per il padre di Mario Castagnacci, il ragazzo scarcerato poche ora prima dell’uccisione del 20enne, e per i buttafuori del locali la Procura di Frosinone aveva contestato finora solo la rissa
Omicidio volontario aggravato da futili motivi. Per la Procura di Frosinone, che cerca di fare luce sulla morte di Emanuele Morganti, tutti e otto gli indagati hanno”ucciso volontariamente” il 20enne fuori da un locale di Alatri. Secondo quanto reso noto da uno degli avvocati difensori, il pm avrebbe già esteso l’accusa, fino ad ora contestata solo a Mario Castagnacci, 27 anni, e Paolo Palmisani, 24 - in carcere dal 27 marzo - anche ad altre sei persone.
Altri sei indagati per omicidio - Tra queste, ci sono un giovane di Frosinone, quattro buttafuori del Mirò Music Club - che avrebbero pestato Emanuele prima dentro e poi all'esterno del locale, usando anche un manganello - e Franco Castagnacci, padre di Mario, il giovane che solo qualche ora prima del brutale pestaggio era stato scarcerato dopo un fermo per droga.
Magistrato resta il trasferimento - E proprio questo episodio è ora al centro di un’altra indagine. Rischia infatti il trasferimento il giudice che ha disposto il rilascio del 27enne. Castagnacci jr era stato fermato il 23 marzo, giorno prima dell’uccisione di Emanuele, per detenzione di stupefacenti, ma era stato poi liberato quando il gip aveva riconosciuto la tesi della difesa del "consumo di gruppo".
Ulteriori accertamenti - Quanto alle indagini sull'omicidio, presto sarà compiuto un secondo accertamento tecnico dopo l'autopsia sul corpo di Emanuele Morganti. Si verificherà la presenza di tracce biologiche - sangue della vittima - sulla Skoda blu sulla quale avrebbe sbattuto la testa, una lesione forse decisiva. Gli indagati potranno nominare dei periti di parte per l'esame.