A dirlo è stato Tarek El Molla, ministro del Petrolio, a Ravenna per l'Offshore Mediterranean Conference 2017. "L'attenzione del governo sulla vicenda è al massimo livello", ha aggiunto. E sulla collaborazione con la Procura italiana: "Fatti grandi progressi"
L'Egitto “non mollerà” sulla vicenda di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso nel Paese a inizio 2016, “finché il caso non sarà risolto”. Lo ha assicurato il ministro del Petrolio egiziano Tarek El Molla, a Ravenna per l’Offshore Mediterranean Conference 2017. “L'attenzione del governo sul caso Regeni – ha detto El Molla – è al livello massimo. Posso confermare che sono stati fatti grandi progressi con la collaborazione tra la Procura italiana e l'Egitto. Stanno lavorando bene insieme”.
"Faremo ciò che serve" - Il ministro ha spiegato che “è prevista una visita in Egitto a inizio aprile da parte italiana per finalizzare la consegna di documenti richiesti dalla Procura”. Ha poi sottolineato che “Egitto e Italia sono amici da anni e continuerà così. Diamo valore a questo rapporto, faremo ciò che serve per risolvere la situazione”. Quanto all'Eni, presente in Egitto con molte attività, El Molla ha ribadito che non avrà “nessun impatto” dalla vicenda Regeni.