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Torino, studentessa stuprata durante sedute spiritiche: tre arresti

Cronaca
Un momento della conferenza stampa per illustrare l'operazione nella quale un sedicente mago di 69 anni e i suoi complici, un uomo di 73 anni e un ragazzo di 19 anni, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Torino per stupro di gruppo, 14 marzo 2017

In manette un sedicente santone di 69 anni, un pensionato di 73 e un 19enne, ex fidanzato della vittima. La ragazza, minorenne all'epoca dei fatti, per mesi sarebbe stata narcotizzata e violentata in una mansarda

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Si sono spacciati per santoni che tenevano sedute spiritiche. E, in una mansarda torinese, nel 2015, hanno abusato per mesi di una studentessa che era minorenne quando sono accaduti i fatti. Della banda facevano parte un sedicente mago di 69 anni, Paolo Meraglia, un pensionato di 73 anni e un ragazzo di 19, ex fidanzato della vittima. I tre sono stati arrestati dalla squadra mobile di Torino. L'accusa è quella di stupro di gruppo. 

 

Narcotizzata e violentata perché vittima di "negatività" - Durante le sedute, la giovane, che con la sua denuncia ha dato il via alle indagini, sarebbe stata narcotizzata e avrebbe subito violenze. Come ha raccontato la vittima, gli incontri erano iniziati nel settembre del 2015, quando la ragazza insieme all'ex fidanzato e alla madre di quest'ultimo aveva iniziato a frequentare l'abitazione di un presunto mago nato a Gioia del Colle. Dalle indagini è poi emerso che il gruppo era strutturato secondo una vera e propria gerarchia: il più importante di tutti era il “Maestro”, poi comparivano le figure dell’“Apostolo”, della “Vestale”, dei “Catalizzatori” e delle “Ancelle”. Il mago, attribuendosi poteri nel campo “esoterico”, aveva fatto credere alla ragazza di essere vittima di forti “negatività” e, di conseguenza, l'aveva invitata a sottoporsi a riti di purificazione. Questi consistevano nell'avere rapporti sessuali, anche di gruppo, con l'aiuto di sostanze narcotizzanti.

 

Le minacce - La studentessa veniva anche minacciata dal gruppo che la ricattava dicendole di essere pronto a diffondere i filmati che la riprendevano durante i rapporti sessuali.

Dopo mesi, infine, la vittima ha trovato il coraggio di fare denuncia al centro antiviolenza del Comune di Torino. Ora, gli inquirenti indagano per capire se ci siano altre vittime.