Roma, Tribunale riconosce la stepchild adoption a una coppia di donne

Cronaca
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Le due avevano avuto una figlia grazie alla fecondazione eterologa. “Ora sono genitore anche per lo Stato. Prima vivevo nel terrore, ora respiro”, ha commentato dopo la sentenza una delle madri. Le associazioni: “Passo avanti ma serve legge”

Una sentenza del Tribunale civile di Roma ha riconosciuto la stepchild adoption per una coppia di mamme che hanno avuto una figlia grazie alla fecondazione eterologa. 

 

La gioia della mamma - "Vivevo nel terrore, senza esagerazioni, che mi potesse accadere qualcosa o che potesse accadere qualcosa a nostra figlia”, ha commentato la giornalista Rory Cappelli, mamma non biologica ma riconosciuta oggi grazie alla sentenza romana. “Vivevo nel terrore di non essere in grado di fare nulla: adesso con questa sentenza per quanto non si tratti di un'adozione piena, per quanto si sia dovuto ricorrere ad avvocati e tribunali per veder riconosciuto un diritto fondamentale, adesso, dopo quasi quattro anni, posso finalmente respirare”, ha detto la mamma in un comunicato dell'associazione Famiglie Arcobaleno. (LA PRONUNCIA DELLA CASSAZIONE)

 

"La bambina che ho cullato, consolato, che ho visto crescere, che ha imparato a parlare anche insieme a me, che ho curato quand'era malata, che mi ha fatto commuovere perché con le sue manine mi faceva una carezza, la bambina che mi ha sempre chiamato mamma, adesso la mamma, l'altra mamma, ce l'ha per davvero, anche per lo Stato”, si legge nella nota della donna. “Potrò stracciare la delega che mi permette di andare a prenderla a scuola. Potrò rifare i documenti, metterci anche il mio nome e partire con lei. Potrò esserle accanto senza che nessuno si possa domandare chi sono”. (UN CASO ANALOGO A TORINO)

 

Legale: decisione storica - "Una decisione storica arrivata dopo due anni di battaglia legale. Il pg del Tribunale dei minori ha deciso di non fare ricorso in Cassazione ed è un caso inedito. Oggi è stato riconosciuto il diritto a 'essere figlia' ad una minore ed ad essere 'genitori' ad una coppia di donne". L'avvocato Titti Carrano ha commentato così la decisione del tribunale civile di Roma. "Si tratta di una sentenza importante perché apre la strada a tante coppie omosessuali. Con questa decisione è stato riconosciuto il rapporto consolidato tra il minore e la madre adottiva". (LA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI SENZA LA STEPCHILD)

 

Carrano spiega che la sentenza di primo grado era "arrivata nel settembre del 2015 e depositata nell'ottobre successivo. Il procuratore generale del tribunale dei Minori aveva, però, fatto ricorso in appello ed oggi la vicenda giunge alla sua conclusione definitiva. Viene riconosciuta l'adozione di una bambina da parte della compagna attuale della sua madre biologica". 

 

Famiglie Arcobaleno: passo avanti ma serve legge - "Un nuovo passo in avanti, ma non dimentichiamo che la mancanza di una legge chiara che disciplini la genitorialità omosessuale nel nostro Paese impedisce a molti bambini nella stessa situazione di avere riconosciuti i loro diritti. Si sta creando nel Paese una situazione a 'macchia di leopardo' che non è degna di un Paese civile". Marilena Grassadonia, presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, ha commentato così la sentenza. “In alcuni Tribunali la situazione è bloccata da lunghissimi mesi e nessuna sentenza è mai stata emessa. L'indeterminatezza delle leggi sta costringendo le nostre famiglie a una battaglia nei tribunali lunga e difficile per arrivare a ottenere tutele che la nostra Costituzione, come spiegato dalla Cassazione, già ci riconosce".

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