Operazione "Sciacallo" dei carabinieri di Napoli e La Spezia. Gli accusati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa: secondo gli inquirenti, si travestivano da corrieri, avvocati, forze dell'ordine o usavano il trucco dello specchietto per farsi dare soldi. Bottino di oltre 200mila euro
Partivano da Napoli per truffare anziani in tutta Italia, da Milano a Bari. Ma, prima di mettersi all’opera, seguivano le trasferte della loro squadra di calcio del cuore: gli Azzurri di Maurizio Sarri. Come la sfida contro la Fiorentina giocata al Franchi il 22 dicembre scorso. È quanto emerge da un’inchiesta sfociata nell’operazione “Sciacallo”, condotta dai carabinieri di Napoli e La Spezia.
15 ordinanze di custodia cautelare - Le forze dell’ordine hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 15 persone residenti nel Napoletano, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Gli arrestati, specializzati in truffe agli anziani, agivano in gruppi e in tutta Italia. C’è stato anche il sequestro preventivo di 22 veicoli utilizzati per gli spostamenti, di proprietà di un autonoleggio nel centro di Napoli legato a uno degli arrestati. Trentotto, in tutto, le persone indagate: tra queste, anche otto persone arrestate in flagranza e sette denunciate durante le indagini.
Bottino superiore ai 200mila euro - Sono oltre ottanta le truffe addebitate al sodalizio, messe a segno in otto regioni e 25 province. Avrebbero fruttato un bottino superiore ai 200mila euro. Alcune delle persone coinvolte nel giro, sono ritenute vicine a clan camorristici, in particolare a quello dei Contini-Sibillo. E proprio dal rione Sanità, da Forcella e dall'Arenaccia partivano le dieci batterie operative di truffatori. Gli investigatori hanno scoperto almeno 35 truffe, tra giugno e novembre 2016, nelle province di La Spezia, Genova, Savona, Imperia, Torino, Alessandria, Biella, Verbania, Firenze, Pistoia, Siena, Grosseto, Perugia, Ravenna, Bari e Foggia; almeno 14 truffe, tra settembre e novembre 2016, nelle province di Milano, Brescia, Varese, Torino, Novara, Vercelli, Firenze, Pistoia e Modena.
I tre modi di truffare - Tre i modi in cui le truffe venivano messe in atto: a volte qualcuno vestiva i panni di un finto poliziotto, carabiniere o avvocato; altre volte qualcun altro si fingeva un corriere; altre ancora veniva utilizzato il trucco dello specchietto (dicevano al malcapitato che con l'auto aveva danneggiato lo specchietto della loro vettura e che, se avesse consegnato del denaro, avrebbe evitato la denuncia all'assicurazione).
Indagini partite nel giugno scorso - A far scattare le indagini nel giugno scorso è stata la segnalazione di un istituto di credito di La Spezia, insospettito dell'inconsueta richiesta di un'anziana cliente di prelevare una somma di denaro per pagare la cauzione richiesta da un avvocato, per conto di sua figlia, rimasta coinvolta in un incidente. Le indagini sono durate circa sette mesi e sono state difficoltose anche a causa dagli stratagemmi messi in atto dai truffatori, che per evitare di essere intercettati, ad esempio, per le conversazioni al cellulare cambiavano continuamente scheda.