Scoperta rete cyberspionaggio, controllati Renzi e Draghi: due arresti

Cronaca

Spiati politici, Camera, Senato, ministeri, imprenditori. Finiti in manette a Roma un ingegnere nucleare e la sorella, Giulio e Francesca Maria Occhionero. Lui è legato alla massoneria

Spiati politici, Camera, Senato, ministeri, imprenditori. La Polizia ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate. Tra i 'controllati' anche Renzi, di cui è stata violata la mail ancora nel giugno scorso, Draghi, Monti, l'ex comandante Generale della Gdf Capolupo, l'ex ministro dell'economia Saccomanni. Infettati pure pc riferibili al cardinal Ravasi.

Due fratelli arrestati a Roma  - Finiti in manette a Roma un ingegnere nucleare e la sorella, Giulio e Francesca Maria Occhionero. I server sono stati sequestrati in Usa dal Fbi, nel database è stato trovato un elenco di 18.327 username di cui 1.793 con password e catalogate in 122 categorie. Gli inquirenti hanno trovato collegamenti con la cosiddetta P4 e Luigi Bisignani.

Giulio Occhionero è legato alla massoneria, ed è stato maestro venerabile della loggia Paolo Ungari. (LA SCHEDA)

 

Un malware sui pc e l' Fbi -  Secondo gli inquirenti, gli Occhionero avrebbero infettato, a partire dal 2012, una serie di  computer con un malware denominato Eyepiramid (noto dal 2008, che consente di controllare a distanza i pc), ottenendo informazioni riservate su "numerosissime" vittime, e le avrebbero poi custodite su server negli Stati Uniti.

Per questo, all'indagine collabora anche la Cyber Division dell'Fbi. I fratelli sono accusati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo aggravato a sistema informatico e intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.

Un malware sui pc e l' Fbi -  Secondo gli inquirenti, gli Occhionero avrebbero infettato, a partire dal 2012, una serie di  computer con un malware denominato Eyepiramid (noto dal 2008, che consente di controllare a distanza i pc), ottenendo informazioni riservate su "numerosissime" vittime, e le avrebbero poi custodite su server negli Stati Uniti.

Per questo, all'indagine collabora anche la Cyber Division dell'Fbi. I fratelli sono accusati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo aggravato a sistema informatico e intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">3- <a href="https://twitter.com/hashtag/EyePyramid?src=hash">#EyePyramid</a> collaborazione FBI fondamentale per sequestrare materiale tenuto su server in America prima che fosse distrutto dagli hacker <a href="https://t.co/fS1juLOlCs">pic.twitter.com/fS1juLOlCs</a>&mdash; Polizia di Stato (@poliziadistato) <a href="https://twitter.com/poliziadistato/status/818745993487351808">10 gennaio 2017</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>



Com'è partita l'indagine -  L'indagine, dice l'ordinanza, è partita nel marzo 2016 dalla segnalazione del responsabile della sicurezza dell'Enav, la società per il controllo del volo, che aveva ricevuto una email infettata col malware dalla casella elettronica hackerata di uno studio legale.

La polizia, dopo essere risalita a Occhionero attraverso una ricerca sul malware, ha intercettato i due fratelli, ottenendo altre prove. L'esame dei materiali sequestrati, dice l'ordinanza, indica che le vittime potenziali erano oltre 18.000, e che per quasi 2.000 nomi di utenti sono state ritrovate anche le relative password.


Gli account hackerati - Nella lista degli account 'hackerati' ci sarebbero quelli di Matteo Renzi, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Piero Fassino, Ignazio La Russa, Mario Canzio, Saverio Capolupo, Vincenzo Scotti, Walter Ferrara, Alfonso Papa, Paolo Bonaiuti, Maria Vittoria Brambilla, Luca Sbardella, Fabrizio Cicchitto, Daniele Capezzone, Vincenzo Fortunato, Paolo Poletti.

 

A cosa servivano le informazioni ? - Quale fosse il destino delle notizie riservate che i fratelli Occhionero acquisivano dall'attività di cyberspionaggio è il prossimo step dell'inchiesta condotta dal pm Eugenio Albamonte e dalla Polizia Postale. Chi indaga deve ancora accertare chi fossero gli eventuali committenti di queste illecite intrusioni che l'ingegnere nucleare e la sorella portavano avanti da diversi anni e quale fosse la finalità.

Non è esclusa, ovviamente, quella economica, anche se il gip Maria Paola Tomaselli, che ha firmato la misura cautelare, ritiene che "l'illegale raccolta di dati su persone e società risulta essere coerente con gli interessi personali di Giulio Occhionero, come si ricavano dal contenuto delle conversazioni oggetto di intercettazione e dall'indubbio legame dello stesso con gli ambienti della massoneria italiana, in quanto membro della loggia 'Paolo Ungari - Nicola Ricciotti Pensiero e Azione' di Roma, della quale in passato ha ricoperto il ruolo di Maetro Venerabile, parte della logge di Grande Oriente d'Italia".

 

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