La ragazzina sarebbe deceduta a causa del monossido di carbonio che si è sprigionato quasi certamente dal televisore che si era surriscaldato
Una ragazzina di 11 anni, di nazionalità bulgara, è morta a Conversano in provincia di Bari per le esalazioni di monossido di carbonio sprigionate dall'incendio scoppiato nella sua cameretta. Le fiamme sarebbero partite dal televisore, che rimasto acceso tutta la notte si sarebbe surriscaldato. La ragazzina, che avrebbe compiuto 12 anni il prossimo 6 gennaio, è morta poco dopo il ricovero in ospedale a Monopoli.
Ricostruzione - A soccorrere la piccola e a trasportarla in ospedale, in gravissime condizioni ma ancora in vita, è stato uno dei due fratelli, che ha 27 anni. I medici hanno appurato subito la sofferenza respiratoria della bimba attraverso l'emogasanalisi, che avrebbe indicato l'intossicazione da monossido.
A dare l'allarme è stata la mamma della 11enne; una volta entrata nella cameretta della figlia per darle la sveglia si è accorta della stanza piena di fumo e ha chiesto aiuto ai due figli adulti, uno laureato in informatica e l'altro studente universitario. Ma il ricovero in ospedale si è rivelato inutile.
Il padre della ragazzina sta rientrando dalla Bulgaria, dove era andato a trovare i suoi genitori. L'uomo e la moglie, di origini bulgare, sono in Italia da 30 anni; lui lavora alle dipendenze dell'azienda agricola che ha sede nel castello Marchione. Qui i datori di lavoro gli avevano dato l'alloggio in comodato gratuito.