Un italiano su 5 cambia meta delle vacanze per paura degli attentati
CronacaLo rivela un’indagine Coldiretti/Ixe', secondo la quale quasi l’80% dei nostri connazionali rimarrà in Italia. Ma, nonostante la percezione di pericolo, i vacanzieri aumenteranno del 9% rispetto al 2015
Il 20% degli Italiani che andrà in vacanza durante le festività natalizie ha deciso di cambiare meta per paura di attentati terroristici. Tra questi, circa un terzo non andrà in Paesi esteri, considerati a rischio. E un quarto eviterà le grandi città. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe'. “A pesare sulle destinazioni – scrive in una nota la Confederazione dei coltivatori diretti - sono i drammatici episodi di terrorismo internazionale”.
Vacanzieri in aumento – Nonostante le preoccupazioni legate alla sicurezza, gli Italiani che hanno deciso di trascorrere almeno un giorno fuori casa durante le festività natalizie sono quasi 11,5 milioni, con un aumento del 9% rispetto al 2015. Anche a causa della minaccia terroristica, la stragrande maggioranza dei vacanzieri rimarrà in Italia: quasi l’80%. Anche per questa ragione, secondo Coldiretti, l’aumento della spesa media rispetto all’anno precedente sarà contenuto, circa il 6%, con 459 euro spesi a persona. Secondo questi dati, il 52% degli Italiani si assenterà da casa per un periodo compreso tra 4 giorni e una settimana, e il 25% per un massimo di tre giorni. Un’esigua minoranza, invece, si concederà vacanze più lunghe di 15 giorni; mentre il 19% farà un viaggio tra gli 8 e i 15 giorni.
Dove andranno gli Italiani? – Il 44% festeggerà le vacanze nei centri urbani, mentre altrettanti - il 22% per ciascuna meta - si divideranno equamente tra montagna e località d’arte. Non saranno scelte esclusivamente le grandi città: cresce infatti, secondo Coldiretti, l’attrattività delle realtà minori grazie alle numerose offerte messe in campo.
In campagna – A queste percentuali si somma anche un 8% di vacanzieri che trascorrerà le feste in campagna. Di questi, circa 800mila festeggeranno all’interno di un agriturismo, una modalità che registrerà un aumento del 6% rispetto al 2015. Secondo i l’associazione dei coltivatori, l’incremento delle prenotazioni è “provocato dalla ricerca di riposo e di tranquillità lontano dalle preoccupazioni per i recenti episodi di terrorismo che spingono alla ricerca di mete lontano dalle città e dai luoghi affollati”. Tra i luoghi interessati da questo “esodo” ci sono anche numerose aree di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, regioni colpite dal recente terremoto. A tal proposito, Coldiretti invita a continuare a visitare, dove possibile, queste zone. O, per lo meno, quelle limitrofe, toccate solo marginalmente dal sisma. A cominciare da Perugia, Assisi, Macerata, Urbino e i tanti piccoli gioielli dell'Italia centrale. Tutto ciò “per favorire la ripresa che dipende, oltre che dalla ricostruzione, anche dal sostegno all'economia e all'occupazione che in queste aree significa soprattutto turismo e cibo”.