Lo scontro a fuoco con la polizia è avvenuto a Sesto San Giovanni. Alla richiesta dei documenti per un normale controllo, l'attentatore ha sparato innescando la risposta degli agenti. Uno di loro è rimasto ferito ed è ricoverato in ospedale: non è in pericolo di vita
Non è stato un blitz di forze speciali ma un normale controllo di identificazione effettuato da una volante della polizia a fermare la fuga di Anis Amri, considerato l'autore dell'attentato di Berlino, l'uomo cercato in tutta Europa e ucciso nella notte in una piazza di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, da un agente in prova.
Quello che sembrava inizialmente solo un brutto episodio di cronaca nera è diventato invece, passate le ore, la soluzione di un caso internazionale, dopo che le impronte digitali e i tratti somatici hanno confermato che si trattava proprio del principale accusato di aver ucciso 12 persone, compresa l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, travolgendole alla guida di un camion lo scorso 19 dicembre al mercato di Natale di Breitscheidplatz.
Nel corso dello scontro a fuoco Christian Movio, poliziotto di 36 anni, è rimasto ferito ed è ricoverato in ospedale. E' stato operato e sta bene (gli aggiornamenti).
Cosa è successo - Nella notte tra giovedì e venerdì, verso le tre, una volante della polizia ha fermato un uomo, per un normale controllo, in piazza Primo Maggio, di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni (mappa). L'uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti ha tirato fuori una pistola dallo zaino e ha sparato a un poliziotto, ferendolo a una spalla. A quel punto l'altro agente della pattuglia ha risposto al fuoco, colpendolo a morte. Solo più tardi, in seguito alla comparazione delle impronte digitali si è appreso che l'uomo fosse Amri, il ricercato per l'attentato di Berlino. "Altrimenti gli agenti sarebbero stati più cauti", ha detto il questore di Milano De Iesu.
Il quale ha anche chiarito che Anis Amri ha insultato i poliziotti che lo stavano controllando ("poliziotti bastardi"), ma non avrebbe invece urlato "Allah Akbar", come riportato inizialmente dalle agenzie di stampa. Il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, ha riferito inoltre che Amri, quando è stato fermato, ha detto di essere calabrese, facendo così insospettire gli agenti (VIDEO).
Il poliziotto ferito non è in pericolo di vita - Il poliziotto che ha sparato e ucciso il terrorista responsabile della strage di Berlino, Anis Amri, è un agente in prova al commissariato di Sesto San Giovanni, con 9 mesi di servizio. L'altro poliziotto della pattuglia, Christian Movio di 36 anni, è un agente scelto: è stato ferito a una spalla dal proiettile sparato dal terrorista ed è ora ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza, dove è stato operato. L'agente non è in pericolo di vita (Chi sono gli agenti che hanno fermato Amri a Milano).
Il tweet della polizia di Berlino scritto anche in italiano:
Grazie e pronta guarigione ai colleghi feriti.#Danke für die Unterstützumg & gute Besserung dem verletzten Kollegen. #Breitscheidplatz
— Polizei Berlin (@polizeiberlin) 23 dicembre 2016
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LA RICOSTRUZIONE DEL MINISTRO DEGLI INTERNI MARCO MINNITI
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Amri arrivato dalla Francia - Tutte le indagini sono state prese in carico dalla Digos che si occupa di controllo antiterrorismo. Molti aspetti sono ancora da chiarire. Amri sembra fosse appena arrivato in Italia dalla Francia. In particolare da Chambery, in Savoia, da dove avrebbe poi raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese avrebbe quindi preso un treno per il capoluogo lombardo, dove è arrivato attorno all'una di notte: le telecamere di sicurezza lo avrebbero infatti ripreso alla stazione Centrale del capoluogo lombardo.
Site: in video Amri giura fedeltà a Isis - Anche lo Stato Islamico, tramite l’agenzia Amaq, ha confermato la morte di Amri. “L'assalitore di Berlino", si legge in un dispaccio, "ha compiuto un nuovo attacco contro una pattuglia della polizia italiana a Milano, ed è stato ucciso in uno scambio di colpi". Il sito Site, specializzato nel monitoraggio dell’attività dell’Isis online, ha inoltre rivelato l’esistenza di un video di Anis Amri filmato prima dell'attentato e in cui il killer di Berlino giura fedeltà allo Stato Islamico dichiarando di voler vendicare i musulmani uccisi nei raid.
Gentiloni e Minniti: grazie ai poliziotti - "L'Italia c'è, la nostra attenzione resta massima e le minacce non vanno sottovalutate", così il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Gentiloni ha espresso "gratitudine speciale a Cristian Movio, rimasto ferito, e al suo collega Luca Scatà. Due agenti che hanno mostrato coraggio e capacità professionale notevole". Nel corso della conferenza stampa, anche il ministro Minniti ha ringraziato i due poliziotti dicendo che hanno fatto un grande servizio alla comunità e che l'Italia è loro grata".
Gentiloni ha ribadito il suo cordoglio per la scomparsa di Fabrizia Di Lorenzo a Berlino. "Il Governo e tutti gli italiani si stringono in un abbraccio ai familiari di Fabrizia, italiana esemplare, rimasta uccisa in questa strage".
La decisione di divulgare le foto e le identità degli agenti ha suscitato accese polemiche.
Allerta terrorismo, a Roma stop a camion in centro durante feste - Massima allerta intanto in Italia. "Sulla base di una nota della Questura di Roma, il Campidoglio ha stabilito il divieto assoluto di ingresso nella Zona a Traffico Limitato Centro Storico di Roma ad autoarticolati, autocarri e veicoli" adibiti al trasporto di merci. Lo comunica la stessa amministrazione capitolina spiegando che "il provvedimento sarà in vigore nelle giornate del 24, 25, 26 e 31 dicembre e per l'1 e il 6 gennaio prossimi". Allerte e misure di sicurezza rinforzate non solo nel nostro Paese e in Europa. Negli Usa infatti l'Fbi ha lanciato l'allerta terrorismo su possibili attentati dell'Isis durante le feste di fine anno. L'allarme riguarda in particolare le chiese e tutti i luoghi di raccolta.