Nell’agguato era stato ucciso un 37enne di Santo Domingo. L’uomo fermato dalla polizia è connazionale della vittima. E’ stato catturato a Siena. Il questore di Milano: “La risposta è arrivata”
E' un dominicano di 26 anni l'uomo fermato dalla polizia per l'omicidio di Antonio Rafael Ramirez, il 37enne di Santo Domingo ferito a morte con coltellate e con un colpo di pistola la sera del 12 novembre scorso in piazzale Loreto, a Milano. Le indagini, coordinate dal pm Piero Basilone, hanno consentito di accertare che dopo l'omicidio del connazionale, l’uomo si è rifugiato in una villetta di Bettolle (Siena), a casa di una zia, dove è stato catturato dagli agenti della Squadra mobile milanese, assieme ai colleghi di Siena. Si è tradito con una telefonata a un conoscente a cui ha chiesto aiuto per espatriare.
“La risposta è arrivata e doveva arrivare su un fatto grave, avvenuto in centro in un'ora molto frequentata. E' un primo passo per ristabilire, oltre che le responsabilità del crimine, la serenità dei cittadini" ha detto il questore di Milano, Antonio De Iesu, commentando l'arresto che è stato convalidato.
Vicenda nata nel contesto del medio spaccio di droga - Il 26enne arrestato è irregolare e ha precedenti per documenti falsi, furto ed evasione. Secondo quanto dichiarato durante l'interrogatorio con il pm Piero Basilone, l'aggressione di piazzale Loreto sarebbe maturata dopo una lite avvenuta alcuni mesi prima per un affare relativo a mezzo chilo di cocaina. "Non ci sono riferimenti alle gang di latini - ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile, Lorenzo Bucossi - Per quanto accertato finora si tratta di una vicenda nata nel contesto del medio spaccio di droga".
Le immagini mostrano che è stato il 26enne ad aver sparato mentre il complice ancora in fuga, ha accoltellato la vittima. "Dopo aver esploso i due colpi ha raccolto i bossoli - ha continuato Bucossi - Una premura non da poco. La pistola, una Beretta 7.65, non risulta rubata (sono in corso accertamenti, ndr) ed è stata nascosta in una zona industriale dismessa a Pioltello, dove ha parenti. E' stato lui ad aiutarci a ritrovarla".
Caccia al complice - Gli inquirenti sono al lavoro su più piste al fine di individuare il movente dell'omicidio e quindi il complice, ad oggi latitante. Il killer in fuga - hanno riferito gli investigatori - potrebbe trovarsi in Italia o all'estero. L'indagine coordinata dal pm Piero Basilone e che è ancora in corso, si è avvalsa oltre che delle testimonianze e dell'individuazione dei legami del killer sul territorio nazionale anche dell'analisi delle intercettazioni, quest'ultima fase resa più complessa dall'uso di pseudonimi.