La decisione nei confronti dell'ex presidente della Regione Abruzzo. Ci sarà dunque un nuovo processo. Confermate le altre imputazioni. La prescrizione maturerà prima della fine del prossimo anno
Vittoria a metà, in Cassazione, per la difesa dell'ex governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco: la Suprema Corte ha infatti annullato con rinvio la condanna d'appello in relazione all'accusa più pesante, quella di associazione a delinquere. Ha però confermato le altre imputazioni relative alle pressioni che avrebbe fatto sull'imprenditore della sanità, Vincenzo Angelini per ottenere denaro. Denaro tuttavia, del quale non è mai stata rinvenuta traccia sui conti di Del Turco ne' degli altri 8 imputati. Gli atti verranno inviati alla Corte di appello di Perugia. Ma La prescrizione maturerà prima della fine del prossimo anno.
L'inchiesta - I magistrati umbri devono rideterminare il trattamento sanzionatorio per Del Turco e per altri imputati tra i quali l'ex assessore abruzzese alla sanità, Gabrile Mazzocca, e altri funzionari e componenti della vecchia giunta di centrosinistra, caduta sotto i colpi di questa inchiesta. Un'inchiesta che durante il processo ha molto circoscritto la sua portata: inizialmente le condanne erano state inflitte per 6 milioni e 200mila euro di presunte mazzette, mentre in appello il giro di denaro si era ridotto a 800 mila euro. In aula, davanti ai giudici della sesta sezione penale, era presente anche Del Turco che ha seguito tutto il dibattimento.
Il legale: "Spero che gli sia restituita piena dignità" - Il suo legale, l'avvocato Giandomenico Caiazza, e le difese degli altri imputati, hanno sottolineato come le accuse siano state mosse da un 'bancarottiere seriale', condannato a più di 20 anni di reclusione per una distrazione di fondi pari a 105 milioni di euro"."Spero che questo incubo termini e che a Ottaviano Del Turco sia restituita interamente la piena dignità: è un galantuomo che non ha mai preso nemmeno un euro di tangenti, è una 'riserva' della Repubblica e non si può distruggere una persona senza nessuna prova" ha sottolineato l'avvocato Giandomenico Caiazza nella sua arringa.
Del Turco: "Montagna di fango contro di me" - "La montagna di prove che doveva schiacciarmi, si è dimostrata per quello che era: una montagna di fango" ha commentato Del Turco "Quando sei sommerso da una montagna di fango e riesci a non soffocare è quasi impossibile che non ti rimanga addosso qualche schizzo". "Non trovo in questa vicenda nessun altro senso, se non la evidente necessità di dare una parvenza, seppure grottesca, di giustificazione alla infamia che ha travolto una giunta regionale democraticamente eletta e con essa la vita mia e di molti di noi" ha aggiunto l'ex governatore.
Annullate altre condanne - La condanna per associazione a delinquere è stata annullata con rinvio anche nei confronti di Camillo Cesarone e Lamberto Quarta. E' stato dichiarato inammissibile il ricorso di Pierluigi Cosenza contro la prescrizione. Sono state inoltre annullate senza rinvio le condanne per Ennio Marcello Boschetti, Bernardo Mazzocca e Luigi Conga per via della prescrizione. Per gli altri capi di imputazione invece, le posizioni di Conga e Mazzocca dovranno essere rivalutate dalla Corte di Appello di Perugia per la rideterminazione delle pene. Sono state annullate le condanne al risarcimento delle parti civili a carico di Sabatino Aracu, ed è stato rigettato il ricorso di Angelo Bucciarelli.
E' in sostanza da riscrivere la sentenza d'appello emessa dalla Corte d'Appello dell'Aquila il 20 novembre 2015. Rimane aperta tutta la questione inerente i risarcimenti per le parti civili: Regione Abruzzo, varie Asl e cliniche private.