I due cittadini rumeni, 42 anni lui e 33 lei, sono stati trovati in possesso di diverse borse di prestigiose griffe. Usavano un meccanismo elettronico per inibire le frequenze radio dei dispositivi antifurto e inviavano via chat il "catalogo" della refurtiva
Apparentemente una normale coppia in giro per lo shopping. Nella realtà una squadra di ladri pronta a colpire i negozi alla moda. Sono stati arrestati in flagranza di reato dai carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina i due cittadini rumeni responsabili di una serie di furti ai danni di boutique in via dei Condotti a Roma. La coppia, 42enne lui e 33enne lei, è stata trovata in possesso di diverse borse di prestigiose griffe come Philipp Plain, Christian Dior, Gucci e Louis Vuitton.
La tattica – I militari sono arrivati all'arresto dei due dopo averne osservato i movimenti sospetti nei pressi di diversi negozi della centralissima via capitolina dello shopping. La coppia entrava e usciva con disinvoltura dalle boutique nascondendo addosso la merce rubata. Fino al colpo in Louis Vuitton dove, invece, sarebbero stati visti scappare di corsa. L'uomo, in particolare, presentava un vistoso rigonfiamento sotto la giacca che ha convinto i militari a effettuare un controllo. Nascosta sotto il soprabito, una borsa da donna del valore di quattromila euro e un dispositivo elettronico, cosiddetto jammer, usato per inibire le frequenze radio. La coppia se ne serviva per neutralizzare i sistemi antifurto installati all'uscita degli esercizi commerciali.
Era una rete consolidata – In seguto a ulteriori controlli e perquisizioni, gli uomini dell'arma hanno anche rinvenuto a bordo del suv della coppia altre tre borse rubate in precedenza presso altre boutique di via Condotti. Dentro il veicolo c'era anche una tronchese usata per rimuovere le placche magnetiche antitaccheggio. Infine la scoperta di una documentazione dalla quale si sarebbe risalito al presunto respiro internazionale dell'azione criminale della coppia. I due arrestati avrebbero infatti adottato la stessa tecnica anche in altre città europee. Dopo aver compiuto il taccheggio i due fotografavano gli articoli rubati, probabilmente su ordinazione, e inviavano il "catalogo" a una serie di contatti attraverso sistemi di messaggistica instantanea. Dopo l'arresto, le forze dell'ordine hanno restituito gli articoli rubati restituiti ai responsabili dei negozi.