Il cedimento della strada ad Annone ha causato un morto e diversi feriti. Indagati due tecnici della provincia e uno dell'Anas. Omicidio colposo e disastro colposo i reati ipotizzati
Tre avvisi di garanzia sono stati notificati ad altrettanti ingegneri, due della Provincia e uno dell'Anas, nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del cavalcavia di Annone, nel Lecchese, che ha causato un morto e diversi feriti la settimana scorsa. Intanto nella serata di venerdì code e disagi sull'A4, all'altezza di Brescia, per alcuni calcinacci che si sono staccati da un ponte.
I reati ipotizzati sono omicidio colposo e disastro colposo - L'inchiesta, condotta dal procuratore di Lecco, Antonio Chiappani, e dal pm Nicola Preteroti, ipotizza i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Dei tre ingegneri, uno, quello dell'Anas, è responsabile della manutenzione del cavalcavia crollato sotto il peso di un tir che portava un carico di bobine d'acciaio.
In questa fase dell'inchiesta si sta cercando di capire se vi sia stata una mancanza di coordinamento tra i tecnici provinciali e quelli dell'Anas. Quel giorno, infatti, un primo allarme si era verificato intorno alle 14 per la presenza di calcinacci lungo la Statale 36 dello Spluga, provenienti dal cavalcavia sulla Provinciale 49. I tecnici dell'Anas avevano contattato quelli della Provincia ma nessuno, tra il personale dei due enti, aveva disposto la chiusura del manufatto che crollò qualche ora dopo, uccidendo un'automobilista mentre almeno altri due si erano salvati miracolosamente.
Non è escluso che nelle prossime ore altre persone possano essere coinvolte dall'indagine sul crollo e sula mancata chiusura del ponte e della Superstrada.