Mafia Capitale, Cara di Mineo: Luca Odevaine patteggia 2 anni e 8 mesi

Cronaca
Luca Odevaine (a destra) lascia il tribunale di piazzale Clodio durante la prima udienza del processo Mafia Capitale, nel 2015 (Ansa)

L’ex componente del Tavolo di Coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo ha patteggiato la condanna: era accusato di corruzione per l’aggiudicazione di un appalto per la gestione del centro per l’accoglienza della città siciliana - FOTO

Due anni e otto mesi di reclusione per corruzione. E’ questa la pena patteggiata da Luca Odevaine, ex componente del Tavolo di Coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo, con la quale si è chiusa parte della vicenda che lo vedeva coinvolto in Mafia Capitale. Dovrà anche restituire 250mila euro.

 

L’accusa – Odevaine era accusato di corruzione per aver ricevuto "la promessa di una retribuzione di 10mila euro mensili, aumentata a 20mila dopo l'aggiudicazione del bando di gara del 7 aprile del 2014 relativo all'appalto per la gestione del Cara di Mineo” ha sostenuto la Procura. In cambio del pagamento avrebbe dovuto assicurarsi che la gara fosse vinta dal gruppo 'La Cascina', dopo aver concordato con i dirigenti della cooperativa il contenuto del bando.

 

A processo con Buzzi - Luca Odevaine è attualmente agli arresti domiciliari ed è stato anche in carcere nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. E’, infatti, ancora imputato nel maxiprocesso in corso a Rebibbia: deve rispondere di un altro episodio di corruzione in concorso con Salvatore Buzzi.

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