L'uomo, 55 anni, era tra i principali sospettati fin dall’inizio delle indagini. E’ accusato di omicidio aggravato e premeditato, avrebbe decapitato lo zio, occultamento e sottrazione di cadavere
Claudio Borgarelli, nipote di Albano Crocco, ucciso e decapitato l’11 ottobre a Lumarzo, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Genova. E’ accusato di omicidio aggravato e premeditato, occultamento e sottrazione di cadavere. L'uomo, 55 anni, è recluso nel carcere di Marassi nel capoluogo ligure.
Intercettato: "L'ho ucciso io" - Il provvedimento è scattato dopo che Borgarelli, intercettato, avrebbe detto: "E' anche giusto che faccia così, tanto l'ho ammazzato". Le immagini di alcune telecamere, inoltre, mostrerebbero l’uomo che butta nelle ore successive all’omicidio tre sacchi di spazzatura in Alta Val Bisagno, due in un cassonetto e uno in un altro.
Il possibile movente - Borgarelli aveva discusso con lo zio, ma anche con altre persone in paese, sul passaggio con auto e moto dal sentiero che passa nel suo terreno e che viene usato dai fungaioli.
L’uomo voleva impedire il passaggio con i mezzi e per questo aveva messo paletti e recinzioni che venivano sistematicamente tolte: aveva violentemente litigato con lo zio proprio per questa ragione.
La storia – Albano Crocco, pensionato di 68 anni, è stato ucciso e decapitato l’11 ottobre nei boschi di Lumarzo, nell’entroterra genovese, mentre andava a funghi. Dall’autopsia è emerso come inizialmente l’uomo sia stato colpito con un fucile e successivamente, quando era ancora vivo, decapitato con una lama molto affilata. Il nipote Claudio Borgarelli era fin dall’inizio delle indagini uno dei principali sospettati dell’omicidio: la sua abitazione era già stata perquisita nei giorni scorsi.