Truffa da 3 mld a imprenditori in crisi: blitz della Gdf di Parma

Cronaca
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Proponevano falsi finanziamenti ad aziende in difficoltà economica, incassavano subito una percentuale per la sottoscrizione del contratto di mutuo e poi non consegnavano nemmeno un euro. Oltre 70 le vittime del raggiro

 

Promettevano finanziamenti a interessi agevolati, incassavano subito una percentuale per l'erogazione del muturo e poi sparivano senza versare nemmeno 1 euro. Questo il modus operandi di un'organizzazione di truffatori smascherata dal Nucleo di Polizia Tributaria di Parma. Una maxi truffa finanziaria da tre miliardi di euro che vede coinvolte in tutto 14 persone, sei sono agli arresti (due in carcere e tre ai domiciliari).

 

Truffa a imprenditori in crisi - Le vittime sono circa 70, si tratta di imprenditori in crisi economica. L'operazione, denominata 'Re Mida', è scattata a Parma ma anche a Forlì, Bolzano, La Spezia, Lodi, Frosinone, Siracusa e Palermo. Allertata anche l'Interpol per alcune truffe ai danni di aziende spagnole e portoghesi.

 

 

La strategia dei truffatori - Attraverso una società fantasma della Nuova Zelanda con sede a Parma venivano presentati ai malcapitati documenti contraffatti delle più importanti banche internazionali, con proposte di mutui dai bassi costi. In cambio dell’intermediazione l’organizzazione chiedeva una parcella compresa tra il 5 e l’8% del valore totale del finanziamento. I prestiti, ovviamente non venivano mai erogati veramente.

 

Gli arresti - Al vertice dell'organizzazione c'era Aldo Pietro Ferrari, 71enne originario di La Spezia ma residente a Parma. Già finito in carcere sempre per truffa, bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere, l'uomo aveva allestito, assieme agli altri membri dell'organizzazione, un lussuoso ufficio nella zona nord di Parma, a poca distanza dal casello dell'autostrada. Questa era ufficialmente la sede italiana dell'azienda neozelandese che vantava anche filiali negli Stati Uniti, in Israele, in Giappone, a Singapore e in Grecia con contatti con tutti i maggiori istituti finanziari del mondo. Attraverso questo statagemma, Aldo Pietro Ferrari e i suoi complici riuscirono ad incassare in circa due anni oltre due milioni di euro a fronte di tre miliardi di euro di fantomatici finanziamenti.

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