Protesta dei pescatori sardi: no alle esercitazioni militari

Cronaca
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In 600 hanno manifestato contro le attività del poligono di Capo Frasca, nell’oristanese. L’obiettivo? Ampliare le aree di pesca e puntare sulla bonifica del sito.

Sono più di seicento i pescatori sardi che hanno boicottato le esercitazioni militari del poligono di Capo Frasca, comune di Arbus nella provincia del Sud Sardegna. “Effettueremo azioni di protesta e di disturbo tese a impedire il regolare svolgimento delle esercitazioni - hanno spiegato - restando comunque nei limiti della legalità”. L’obiettivo? I pescatori della marineria oristanese, che da sola vale un quarto del totale regionale, non vogliono ottenere solo gli indennizzi economici alla categoria bensì la chiusura del sito militare con lo stop alle esercitazioni di tiro e la restituzione del mare alla comunità. Per ottenere questo risultato sono pronti a manifestare ad oltranza.

 

Centinaia di barche hanno bloccato le esercitazioni - La protesta si è mossa su due fronti. Un gruppo formato da 250 pescatori, a bordo di un centinaio di barche, ha fermato le esercitazioni di tiro dagli aerei previste nel poligono. Altri 350 pescatori hanno manifestato con un corteo a piedi, da Marceddì (Oristano) sino ai cancelli della base.

I pescherecci hanno sconfinato nell'area interdetta delle tre miglia dalla costa, la cosiddetta “campana di sgombero”, nel momento in cui stava iniziando l'esercitazione “in bianco”, cioè senza sparare colpi reali, e sono stati subito bloccati dalle motovedette di Polizia, Capitaneria di porto e Guardia di Finanza, che hanno identificato le persone a bordo.

 

L’obiettivo: un tavolo di confronto con il ministero della Difesa - Le manifestazioni, iniziate con la ripresa delle esercitazioni di tiro dopo la pausa estiva, continueranno ad oltranza fino a quando non verrà aperto un tavolo di confronto con il ministero della Difesa.

Il 5 ottobre una delegazione di pescatori sarà sentita dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito. “Chiediamo che le aree del poligono vengano ridotte - afferma Gabriele Chessa, presidente di Legacoop Oristano -. Chiediamo poi la compressione delle attività di esercitazione in periodi limitati e in orari che non ostacolano la pesca, avviare l'opera di bonifica su alcune aree nelle quali è stata accertata presenza di mine e siluri e l'emanazione di ordinanze di sgombero permanente solo quando c'è esercitazione”.

 

Il governatore Francesco Pigliaru a sostegno dei pescatori- Una lettera inviata dal governatore della Sardegna al ministro della Difesa Roberta Pinotti chiede maggiori contributi ai Comuni oberati da servitù militari - “La tensione nei territori sta raggiungendo limiti non più controllabili”, sottolinea il presidente della Regione annunciando di essere pronto, “in assenza di tempestive risposte concrete”, a schierarsi con la Giunta al fianco dei sindaci e dei pescatori.

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