Terrorismo, espulsi 5 macedoni: inneggiavano all’Isis su Facebook

Cronaca
(Foto d'archivio)
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L’annuncio del ministro dell’Interno Alfano. Risiedevano a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia

Incitavano alla Jihad e al martirio, inneggiavano alle azioni del Califfato, festeggiavano gli attentati dell'Isis, consideravano con disprezzo l'imam della comunità islamica locale ritenuto "moderato" e aperto agli influssi occidentali e avevano contatti con alcuni Imam radicali nei Balcani, uno dei quali arrestato nel 2014 in Bosnia. E' per questo che cinque macedoni, residenti da molti anni a Ronchi dei Legionari (Gorizia), sono stati espulsi per motivi di sicurezza nazionale, con un decreto del ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Espulsione dopo mancate misure cautelari - L'espulsione, decisa lo scorso 26 settembre, è scattata dopo il rifiuto da parte del Gip di Trieste di accogliere le richiesta di misure cautelari fatta dalla Procura Distrettuale del capoluogo giuliano per due dei cinque espulsi. Il reato ipotizzato dai pm triestini è quello di "atti di apologia in relazione a delitti di terrorismo commessi attraverso strumenti informatici".

Chi sono le persone espulse - L'indagine è partita due anni fa da un account Facebook, dove venivano postati numerosi video e documenti a sostegno dell' autoproclamato Stato Islamico e hanno coinvolto, oltre al titolare del profilo (un giovane macedone di 28 anni), anche  due fratelli, di 31 e 28 anni, cognati del titolare del profilo. Tutti e tre sono residenti da molti anni a Ronchi dei Legionari dove gestivano una società che operava nel settore dell'edilizia. Lo stesso odio ideologico-religioso dei tre è stato documentato dalla Polizia anche per il padre dei due fratelli (che ha 52 anni) e per la moglie (32 anni) di uno di loro.
 

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