Alfano: “Espulso indiano che tentò di rapire una bimba al mare”

Cronaca
carabinieri

Il ministro dell'Interno ha annunciato il decreto per l'uomo accusato di aver tentato di allontanarsi con una bambina nel lungomare di Scoglitti, nel ragusano. Per due volte era stato interrogato e rilasciato dalla Procura

Il cittadino indiano accusato di aver tentato di rapire una bambina sul lungomare di Scoglitti, nel Ragusano, è stato espulso. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che ha firmato il provvedimento: il quarantottesimo nel 2016, 114 le espulsioni dall'inizio del 2015. "Abbiamo espulso dal territorio nazionale il cittadino indiano Ram Lubhaya che il 16 agosto scorso si era reso responsabile del tentato sequestro di una bambina di età inferiore ai 14 anni. Oggi, con un volo decollato da Roma Fiumicino e diretto a New Delhi il cittadino indiano è stato riaccompagnato al suo Paese".

 

La ricostruzione - Il caso venti giorni fa aveva acceso le polemiche, per la decisione della procura di non trattenere lo straniero in carcere. La mattina dopo ferragosto Lubhaya, che si guadagnava da vivere facendo tatuaggi all'henné in spiaggia, prese in braccio la bimba di 5 anni e si allontanò. Fu inseguito dagli stessi familiari, che riuscirono a riprendere la figlia, mentre l'uomo scappò; fu rintracciato qualche ora dopo dai carabinieri grazie all'identikit fornito da alcuni testimoni, e fermato. Ma venne rilasciato su disposizione del pm.

 

Due volte scarcerato dai pm - E' stato un "tentativo di sequestro", ha sempre sostenuto la procura di Ragusa, giustificando codice alla mano e sulla base delle deposizioni di alcuni testimoni ("l'ha tenuta in braccio per non oltre 45 secondi, allontanandosi per 10 metri"), la decisione di non convalidare il fermo. "Non ci sono i requisiti". La rimessione in libertà del presunto rapitore scatenò polemiche e che indusse il pm, a distanza di qualche giorno, ad ascoltare meglio l'indiano: Lubhaya fu rintracciato dai carabinieri in un casolare e sottoposto ad un interrogatorio fiume, durante il quale ha continuato a proclamare la sua innocenza. Al termine, la pm ha mantenuto la posizione: non ci sono i presupposti giuridici per trattenerlo. A quel punto lo straniero - già destinatario di un provvedimento di espulsione, ma anche di una serie di minacce anonime - è stato trasferito nel Cie di Caltanissetta. Infine per lui è arrivata l'espulsione. 

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