"Ho salvato due ragazzine, ma per i genitori non c’è stato nulla da fare - dice a Sky TG24 Quirino Faraglia, assistente capo della Polizia Stradale di Rieti - pensi che vorresti fare di più, ma non ce la fai. E ti senti impotente"
LO SPECIALE
Ha la voce tremolante e non riesce a trattenere l'emozione Quirino Faraglia, assistente capo della Polizia Stradale di Rieti, nel raccontare a Sky TG24 - come fatto anche sulla pagina Facebook della Polizia di Stato - quello che ha vissuto ad Amatrice, da soccorritore, nei minuti immediatamente successivi alla forte scossa sismica di mercoledì 24 agosto.
"In quei momenti non pensi a niente. Pensi solo a intervenire”, ricorda Faraglia, che con i suoi colleghi della Polizia Stradale è stato tra i primi ad arrivare ad Amatrice trovandosi di fronte una scena che definisce "una catastrofe". Insieme hanno iniziato a scavare a mani nude tirando fuori dalle macerie due ragazze, due sorelle, mentre non c'è stato nulla fare per i loro genitori estratti dalle macerie ormai morti. "C'è impotenza davanti al fatto che vorresti fare, fare di più, ma non ce la fai", dice il poliziotto.
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Ciò che Quirino Faraglia non racconta è che ha continuato a scavare ininterrottamente per tutta la giornata di mercoledì 24 agosto, da poco dopo le 3.36 - ora della scossa - fino a notte fonda, contribuendo al salvataggio di decine e decine di persone rimaste incastrate sotto cumuli di macerie.