Allerta del Copasir: "Cresce il rischio di militanti Isis sui barconi"

Cronaca
Una foto d'archivio di un barcone nel Mediterraneo (Ansa)

Secondo il presidente Giacomo Stucchi, è possibile che jihadisti in fuga dalla Libia si infiltrino sulle imbarcazioni dirette verso l'Italia

Con la liberazione di Sirte dall'Isis, "lo scenario è completamente cambiato e cresce oggettivamente il rischio che dei militanti possano fuggire in Europa anche via mare". Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, lancia l’allerta: se "a lungo è stato altamente improbabile, se non impossibile che Daesh facesse viaggiare suoi affiliati sui barconi, esponendo ai rischi oggettivamente alti della traversata uomini su cui aveva investito in tempo e soldi", oggi si è "in pieno caos, e nella fuga dalla Libia quelli che non sono diretti verso sud potrebbero anche decidere di tentare la carta del viaggio in mare verso l'Europa".

 

"Sono cani sciolti, gente allo sbando, che scappa – ha sottolineato Stucchi - poi si tratta di capire quali intenzioni ha chi dovesse davvero arrivare in questo modo: semplicemente far perdere le proprie tracce oppure voler continuare a 'combattere' in nome della propria causa?".

 

Minacce sui muri di Sirte - Quanto alle minacce a Roma lette sui muri della città libica strappata all'Isis, per il presidente del Copasir "vanno lette nell'ottica della propaganda fatta da Daesh negli ultimi anni e negli ultimi mesi, soprattutto in Libia. Nel mirino c'è l'Occidente in genere con tutti i simboli che il sedicente Califfato intende abbattere, e Roma come culla della cristianità è un bersaglio come qualsiasi altra città degli 'infedeli'".

   

Presenza di jihadisti in Lombardia - Sulla possibile presenza nel Milanese di jihadisti libici, tunisini e sudanesi, di cui parlerebbero i servizi di Tripoli, Stucchi ha detto: "La situazione è attentamente monitorata dalle nostre forze dell'ordine e dalla intelligence. Ci sono state delle inchieste e altre sono in corso ma in diversi casi potrebbe anche trattarsi di elementi solo di passaggio, che sono stati in certe zone e che adesso si trovano da tutt'altra parte".

 

Alfano: espulso imam di Andria – Intanto sul fronte preventivo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato l’espulsione di un imam, un tunisino di 49 anni, della moschea di Andria, arrestato dal Ros dei Carabinieri perché sospettato del reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Un mese fa l’uomo era stato scarcerato in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Su mio provvedimento, espulso <a href="https://twitter.com/hashtag/imam?src=hash">#imam</a> di <a href="https://twitter.com/hashtag/Andria?src=hash">#Andria</a> per odio e violenza razziale. Dal 2015 espulsi 9 imam.</p>&mdash; Angelino Alfano (@angealfa) <a href="https://twitter.com/angealfa/status/764526754694328320">13 agosto 2016</a></blockquote>

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