Voragine Firenze, Nardella: "Danni ingenti". Opposizioni all'attacco

Cronaca

Le parole del sindaco. FOTO - VIDEO

Non si sono fatte attendere le reazioni politiche dopo che, a causa della rottura di un tubo dell’acqua, sul lungarno Torrigiani a Firenze si è aperta una voragine larga circa sette metri in cui sono sprofondate una ventina di automobile parcheggiate. Il sindaco Nardella parla di "Danni ingenti".

 

Nardella: “Publiacqua ci deve delle risposte” - "L'importante è che non si è fatto male nessuno - ha aggiunto il sindaco - ho avuto rassicurazioni dal sottosegretario Luca Lotti, ci sarà l'attenzione del governo." Ma il primo cittadino, che ha definito "doverosi gli accertamenti della magistratura", vuole delle risposte da Publiacqua, l'azienda pubblico-privata che gestisce il servizio idrico fiorentino: "Non solo le aspettano i cittadini, le aspetto io".

 

 

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Brunetta: “Se fossimo Pd chiederemmo le dimissioni di Nardella” - Renato Brunetta ha affidato la sua polemica a Facebook:  "Ricordate il Partito democratico durante gli anni dell'ultimo governo Berlusconi? A Pompei, magari per le cattive condizioni meteo, crollava un muretto e i compagni si scagliavano senza ritegno contro l'allora ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, chiedendone le dimissioni".

 

 

M5S: “Gestione criminale” – Dai deputati della Commissione Ambiente del Movimento Cinque Stelle sono arrivati gli attacchi più duri: “Il crollo del Lungarno alza il sipario sulla criminale gestione della risorsa idrica a Firenze di cui Matteo Renzi si è fatto promotore e che Dario Nardella sta proseguendo”. I pentastellati chiedono conto degli investimenti del gestore: “Publiacqua - ha detto Federica Daga - ha sempre giustificato il costo esorbitante delle bollette (402 euro a famiglia nel 2015, l'ottava città più cara d'Italia) con l'enorme mole di investimenti sulla rete (50 euro a utente l'anno, contro una media nazionale di 27 euro). Le bugie hanno le gambe corte. E le voragini”.

 

Le opposizioni - "Succede nella città che si sta svegliando, dove crolla un pezzo del lungarno Torrigiani. Firenze non può essere gestita così, nell'incertezza più completa che domani magari potrebbe crollare un altro lungarno o rompersi un altro tubo”. Le accuse arrivano, in una nota congiunta, anche dagli esponenti dell’opposizione di Palazzo Vecchio: “L'immagine di una città che sprofonda è oggi purtroppo la triste fotografia di Firenze".

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