Il ginecologo, ai domiciliari, è accusato di aver prelevato degli ovuli a una infermiera senza la sua volontà. Martedì l’interrogatorio
I prossimi giorni saranno cruciali per chiarire in tutti i suoi contorni la vicenda che ha portato agli arresti domiciliari nella sua casa di Roma il professor Severino Antinori, accusato di aver prelevato degli ovuli, con la forza, a una donna spagnola di 24 anni, che da qualche settimana lavorava come infermiera nella clinica Matris di Milano diretta dal medico. Intanto Antinori ha iniziato uno sciopero della fame contro i provvedimenti dei magistrati milanesi. Nella giornata di sabato aveva avuto un malore ed era stato portato in ospedale, per esser poi dimesso poco dopo.
Martedì l'interrogatorio - Il ginecologo è accusato di lesioni personali e rapina, oltre che degli ovuli anche del telefono cellulare preso alla ragazza dopo l'intervento il 5 aprile scorso, tanto che per dare l'allarme alle forze dell'ordine cercò un telefono fisso della clinica, ora sotto sequestro. "Non vede l'ora di difendersi" dalle accuse che aveva definito "fuori dal mondo", dicono i suoi avvocati. Potrebbe farlo già martedì davanti al gip di Roma che dovrebbe interrogarlo. I suoi legali, inoltre, hanno annunciato che depositeranno la lettera con cui la donna chiese il "riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato". Per i legali, inoltre, la donna avrebbe firmato il programma di donazione degli ovuli. Ma la donna pur non disconoscendo la sua firma, ha detto di non essere consapevole di ciò che stava sottoscrivendo.